Taglio dell’Iva. Anzi no, taglio dell’Irpef. Ma forse sarebbe meglio il cuneo fiscale, tagliando le tasse sul lavoro. Nel labirinto delle ipotesi allo studio per far ripartire l’economia dopo il blocco legato al lockdown, entra una nuova proposta. Non proprio facile da realizzare ma senza dubbio suggestiva. L’hanno chiamato bonus consumi ed è la possibilità di detrarre dalle tasse tutte le spese per il consumo al dettaglio, dagli alimentari all’abbigliamento, che gli ultimi dati danno in calo di oltre il 25%
Ad avanzare la proposta è Anpit, l’associazione nazionale per l’industria e il terziario che raggruppa 29 mila aziende ed è nata nel 2012. Come funzionerebbe il bonus, secondo la proposta? Potrebbero essere detratte le spese fino a un tetto massimo di 5 mila euro, fatte tra il primo giugno di quest’anno e la fine del 2020.
«In questo modo – spiega il presidente di Anpit, Federico Iadicicco – si potrebbe dare una spinta immediata ai consumi, che stentano ancora parecchio. Spalmando il costo dell’operazione sui cinque anni successivi». Resta da vedere quale sarebbe la somma finale del gioco. E cioè se la spinta ai consumi, e l’aumento di gettito fiscale che ne deriverebbe, sarebbe in grado di compensare i minori incassi che lo Stato avrebbe proprio a causa di questo sconto fiscale. Con le ristrutturazioni edilizie funziona. Con alimentari e abbigliamento?
Corriere Della Sera