Crescono le esportazioni delle piccole imprese della Sardegna. Secondo Confartigianato, nel primo trimestre dell’anno l’incremento è stato del 18% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, per un giro d’affari di 91 milioni di euro. A trainare le esportazioni è il settore alimentare (+11%), oltre alle imprese del Sud Sardegna (+276,4%, per un valore di 26 milioni di euro) e l’ottimo andamento del Nuorese (+14,3%, con vendite all’estero per quasi 8 milioni), secondo un dossier dell’Ufficio studi dell’organizzazione artigiana che ha elaborato dati Istat sull’export delle micro-piccole e medie imprese dell’isola fra gennaio e febbraio 2020. Questi dati, per certi versi, ci sorprendono, ma ci fanno vedere in termini positivi il futuro andamento delle vendite sui mercati esteri”, commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, “anche se, non dimentichiamolo, sono rilevazioni pre-lockdown. In ogni caso, tutto conferma l’impegno dei nostri imprenditori per l’internazionalizzazione, per il miglioramento della qualità dei prodotti, e per l’apprendimento di nuove tecniche di vendita e di conoscenza dei mercati esteri”.
Risulta in leggero calo l’export del nord Sardegna (Sassari e Gallura) con un -1% e 22milioni di controvalore venduto. La diminuzione è netta, invece, per Cagliari (-14,3% e 29milioni di euro esportati) e Oristano (-15,2% e 6 milioni di prodotti venduti).
“Speriamo che, passato questo brutto momento di emergenza, con la Regione si possano riprogrammare le attività formative e proporre nuovi bandi sull’internazionalizzazione”, auspica Matzutzi. “Certamente parliamo di quantità e di controvalore ridotti rispetto ad altre realtà italiane ma, in ogni caso, sono segnali interessanti per le nostre piccole imprese, che tracciano una strada da perseguire con costanza per invertire nel lungo periodo le sorti dell’economia isolana”.