Ora anche aziende e privati potranno acquistare il ”cane” Spot di Boston Dynamics, a patto che non venga armato o usato contro qualcuno
Un robot a quattro zampe per amico, purché non faccia male a nessuno. L’uso “a scopo benefico” è la condizione posta negli Usa per l’acquisto di uno Spot, il “cane” droide della Boston Dynamics. Anche se non proprio a portata di tutte le tasche: costa 75 mila dollari (prezzo base che sale con batteria aggiuntiva e altri componenti come webcam e Lidar), da ordinare online.
“A Boston Dynamics per decenni abbiamo creato e perfezionato robot con mobilità, destrezza e intelligenza avanzate perché riteniamo che gli automi agili possano risolvere un’ampia gamma di problemi nel mondo reale. La combinazione del sofisticato software Spot e del design meccanico ad alte prestazioni consente al robot di aiutare gli esseri umani nei lavori difficili o pericolosi”, ha dichiarato Michael Perry, vicepresidente dello sviluppo aziendale. L’obiettivo è conquistare la fiducia nei robot, spiega la società che ha sviluppato la macchina intelligente in grado di correre, saltare, salire le scale, aprire le porte e aggirare gli ostacoli. A questo si aggiunga una capacità di calcolo che permette a Spot di acquisire ed elaborare dati, ad esempio creando mappe 3D nei cantieri o individuando guasti ai macchinari se impiegato a livello industriale.
In realtà, il robot è stato creato per soccorrere nelle emergenze, ad esempio in caso di terremoti o altre catastrofi. Ma il rischio di un uso sbagliato o che metta in pericolo la salute altrui, in agguato per tutti i robot, ha da sempe limitato la sua diffusione. Finora Boston Dynamics (società nata nel 1992 e passata prima sotto il controllo di Google nel 2013, poi di Softbank) si è sempre preoccupata di limitarne il rilascio in ambiti strettamente controllati pur di evitare il peggio. “C’è chi avrebbe voluto usare i robot per la casa dei fantasmi”, – ha chiarito Perry all’Associated Press, solo per fare un esempio – “Ma noi ci siamo rifiutati, perché sarebbe stato un uso improprio”.
Ma è difficile pensare di poter garantire che l’impiego di una macchina così intelligente e agile, anche se programmata da umani, sia circoscritta ad un ambito benefico. Anche con le migliori intenzioni. Basti vedere le polemiche infuriate lo scorso anno per l’adozione di Spot da parte della polizia del Massachusett, test nel quale l’Aclu (American civil liberties union) per prima intravedeva il pericolo di uno scenario da RoboCop. Fino ad allora si era trattato però di acquisti limitati al business to business.
Adesso però Boston Dynamics ha deciso di uscire allo scoperto, ritenendo che i tempi siano maturi perché ciascuno possa avere un cane robot vendendo anche ai privati che potranno così avere il loro personale cane robot, a patto che dichiarino di non scatenarlo contro qualcun altro usandolo come un’arma.
In effetti le capacità di Spot sono state implementate negli anni al punto che ora si può pensare di affidargli i compiti più disparati. Nei video dimostrativi più recenti lo si vede persino fare la guardia a un gregge di pecore affrontando terreni accidentati guidando gli ovini come farebbe un cane pastore in carne e ossa.
In tempi di lockdown per coronavirus lo si è visto anche passeggiare nel parco cittadino di Singapore per ricordare ai cittadini, con messaggi vocali, di adottare le precauzioni obbligatorie per l’emergenza Covid-19 nei luoghi pubblici, come il distanziamento e l’uso di mascherine.
Secondo David Inggs, ceo di Rocos, “l’era dei robot autonomi è ormai alle porte. Stiamo lavorando con società come Boston Dynamics per accelerare il processo di adozione di questi sistemi. Collegandoli a piattaforme cloud, possiamo consentire loro di integrarsi al meglio con i software, per ottenere l’automazione di cui abbiamo bisogno in tutti quei processi fisici che spesso sono noiosi e pericolosi”.
Repubblica