Certi governanti stranieri che guardano con disdegno all’Italia dovrebbero chiedersi perché mai sia stata scelta l’Italia come bersaglio del terrorismo. L’Italia è un ponte democratico che unisce l’Europa all’Africa e al Medio Oriente. Se, per dannata ipotesi, questo ponte democratico saltasse, ci sarebbero gravi conseguenze. Un giorno sapremo chi sono i mandanti dei terroristi, cioè chi sono i burattinai.”
Il 27 giugno 1980 un aereo passeggeri, il DC9 Itavia partito da Bologna e diretto a Palermo, viene abbattuto nei cieli di Ustica. Il 2 agosto dello stesso anno una bomba (ma forse non solo una) esplode alla stazione di Bologna. In poco più di un mese oltre 160 tra uomini, donne e bambini innocenti vengono uccisi senza un perché ancora chiarito, senza mandanti ancora definitivamente scoperti. In questa inchiesta, Paolo Cucchiarelli, per la prima volta, mette a fuoco la relazione tra le due stragi;
Mette in ordine una quantità straordinaria di documenti, dichiarazioni, sentenze, inchieste giudiziarie, inchieste giornalistiche, scatti fotografici, tracciati radar; e offre al lettore una ipotesi nuova e coerente sui mandanti e sul perché l’Italia sia stata vittima di due attacchi così efferati e sanguinosi.
L’inchiesta offre una soluzione mai avanzata sul perché si è dissolto nella esplosione il corpo di Maria Fresu che era ben distante dalla bomba finora conosciuta. Tra le novità una fondata ipotesi su cosa contenessero i telex coperti, da un pervicace segreto, del colonnello Giovannone e una soluzione della trappola scattata alla stazione di Bologna il 2 agosto: duplice e terribile, atroce e che ha condannato tutti al silenzio, compresi gli autori “ufficiali” della strage e cioè i “ragazzini” dei Nar.
Cucchiarelli – come già aveva fatto nelle sue inchieste su Aldo Moro – sposta l’attenzione dalle vicende della politica interna alle grandi questioni internazionali di cui l’Italia era insieme vittima e ardita protagonista, tra alleanza atlantica e prossimità al mondo arabo e mediterraneo; e raccoglie una testimonianza straordinaria, e per molti versi sorprendente, di Marco Affatigato, uomo dall’insolito destino, stimato da Sandro Pertini, vittima di uno strano depistaggio: venne dato tra i passeggeri del DC 9 inabissatosi in mare e venne accusato di essere tra gli esecutori della strage di Bologna.