A due settimane dalla riapertura, il sito di Pompei si prepara ad accogliere i visitatori con un’offerta di visita più ampia, novità nei percorsi, sempre più verdi e due fasce tariffarie. Dopo la passeggiata con percorso unico che ha caratterizzato la prima fase della riapertura, da oggi sarà possibile accedere dai due ingressi di porta Marina e piazza Anfiteatro, con itinerari unidirezionali differenziati e uscita dai 3 varchi di porta Marina, piazza Anfiteatro e piazza Esedra. I due itinerari segnalati e con sensi obbligati permetteranno al visitatore di scegliere da quale punto della città iniziare la visita, accedendo non solo agli edifici pubblici ma anche a diverse domus. Dall’ingresso di porta Marina, riproposta la visita alle suggestive Terme Suburbane, di nuovo fruibili dopo gli interventi di manutenzione. Le terme, un tempo in posizione panoramica sul mare, sono note per gli affreschi erotici dell’Apodyterium, (spogliatoio) che curiosamente contrassegnavano le casette per lasciare i vestiti. Risalendo verso il Foro, con tutti i suoi monumenti pubblici e religiosi, ci si potrà spostare a nord verso la Casa del Fauno e verso via del Vesuvio, per visitare la domus degli Amorini Dorati o ammirare l’affresco di Leda e il cigno dall’omonima casa; e poi riscendere da via Stabiana, visitare le Terme centrali e la casa di Marco Lucrezio fino al quartiere dei Teatri, passando per la casa del Criptoportico e del Menandro. Un itinerario all’insegna del verde si sviluppa invece dall’ingresso piazza Anfiteatro, che aggiunge alla passeggiata già percorribile alcune novità. Passando per il giardino della Palestra Grande o nell’Anfiteatro e attraversando i Praedia di Giulia Felice tra alberi di melograni e il giardino fiorito su cui affaccia il bel portico della villa, si potrà visitare la Casa di Octavio Quartio, al cui centro dello spazio verde spicca il canale con le vasche, un tempo animato da giochi d’acqua, che riapre dopo due anni a seguito di interventi di messa in sicurezza; e da questa raggiungere la domus della Nave Europa, che per la prima volta apre alla visita il rigoglioso vigneto sul retro, un tempo utilizzato dai proprietari della dimora per la produzione e il commercio del vino e ripristinato in epoca moderna sulla base di fonti storiche e indagini di botanica della studiosa Jashemski. E’ restituito al suo splendore anche il giardino interno, grazie a un progetto di ricostruzione storica, con l’impianto della vite maritata, una tecnica che prevede la coltivazione della vite su altro albero che funge da sostegno, utilizzata fin dai tempi antichi e fino a tutto l’800 nel territorio vesuviano. Altra novità del percorso è il carro per il trasporto delle merci, conservato negli ambienti servili della casa del Menandro. Il cisium, il tipico carro utilizzato per consentire di spostarsi nelle vie della città, oltrepassando facilmente gli alti passaggi pedonali grazie alle grandi ruote, presenta parti originali che sono state oggetto di un apposito restauro e che grazie alla ricostruzione della struttura, proposta negli anni ’30 da Amedeo Maiuri, restituisce un’idea precisa della sua forma.
Dall’Anfiteatro è possibile anche attraversare la necropoli di Porta Nocera e visitare l’orto dei Fuggiaschi con il suo vigneto. E lungo via dell’abbondanza visitare la domus di Cornelio Rufo con il bel peristilio (giardino colonnato), riaperta di recente.