I ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo “riconoscono che le nuove modalità di studio in e-learning rappresentano un’opportunità, ma le vivono come strumenti compensatori: la scuola resta il luogo di crescita per eccellenza”. Lo rivela una ricerca dell’Osservatorio Giovani e Futuro di MTV. La rilevazione è stata condotta su un campione di mille ragazzi tra i 16 e i 30 anni, rappresentativo della popolazione italiana per età, genere e aree geografiche. Le interviste – metodo CAWI, online – sono state realizzate alla fine di marzo 2020. Il 94% del campione impara a distanza grazie agli strumenti digitali. Di questi, il 65% si dice soddisfatto, ma 8 ragazzi su 10 pensano che la relazione diretta con compagni e insegnanti sia insostituibile. Il 51% pensa che sia giusto che i voti assegnati nelle classi virtuali vengano ritenuti validi. Molti di più – il 66% – pensano invece che la promozione debba essere garantita a tutti, prevedendo poi corsi successivi per colmare le lacune. Ma la grande preoccupazione è l’esame di maturità, e soprattutto quanto questo potrà incidere sull’accesso alle fasi successive di formazione. Infatti, il 67% degli studenti intervistati, che si trovano all’ultimo anno di scuola superiore, è preoccupato che la situazione impatti negativamente sull’ingresso in università. I maturandi a cui è stata posta la domanda, non chiedono l’annullamento dell’esame di maturità, ma una revisione che lo semplifichi: per il 97% basterebbe una prova d’esame commisurata al programma svolto; per il 91% sarebbe meglio avere una commissione interna; molti meno – il 64% – quelli che vorrebbero l’ammissione per tutti gli studenti; basterebbe infine un esame solo orale per il 70% del campione.