Nei bilanci delle banche italiane rischiano di emergere nuovi flussi di crediti deteriorati (Npl) per 60-80 miliardi fra il 2020 e il 2022. A stimarlo, in un report dedicato al settore, è Morgan Stanley, che precisa come di questa quota 40-50 miliardi saranno costituiti da inadempienze probabili (utp) e il 60% degli utp che già sono a libro saranno passati a sofferenze. Per gli analisti della banca americana “questo impatterà la profittabilità”, portando a una crescita degli indici di copertura e a un impatto fra “il 3 e l’8%” sul margine d’interesse. Fra gli istituti di credito italiani la raccomandazione di Mrgan Stanley è di comprare azioni di Unicredit e Mediobanca, entrambe con giudizio ‘overweight’: per la prima le aspettative sono di una perdita nel 2020, ma di “un recupero graduale della profittabilità e di un Cet1 stabile a circa il 12%”; l’istituto di piazzetta Cuccia, invece, “ha un modello di business comprovato” ed è “resiliente”.