Insieme ad altri comparti strategici per l’economia, il coronavirus sta mettendo in ginocchio anche il settore dell’auto. Giorgio Sina, presidente provinciale di Udine e del Fvg del gruppo Auto Moto Ricambi, rende noto che nel mese di marzo il numero delle immatricolazioni in Friuli Venezia Giulia è calato dell’ 86,6%, con una punta del -89,2% a Udine. Da gennaio a marzo, inoltre, le vendite sono calate del 41%, una percentuale superiore al -35,5% nazionale. “Una situazione pesantissima – sottolinea Sina – e ad aprile andrà pure peggio vista la paralisi perdurante di larga parte delle attività produttive e della vita sociale”. Il settore auto conta in Fvg di quasi 800 aziende e oltre 2.200 addetti secondo le elaborazioni della Cciaa Ud-Pn ma che, se si tiene conto pure di riparazioni e commercio accessori, coinvolge 2 mila imprese e 7 mila collaboratori, precisa Sina, e ci si aspetta una contrazione delle vendite ricambi a fine anno superiore al 50%. “Solo tra qualche mese – osserva il capogruppo – capiremo se tutti ce la potranno fare a ripartire o se, purtroppo, una parte di insegne si dovrà spegnere. Con conseguenze inevitabili sui posti di lavoro e il rischio licenziamenti, dato che in concessionaria alcuni costi sono incomprimibili”. Nel 2019 in Fvg si contavano 33.700 immatricolazioni, 2 mila in meno rispetto al 2018. “Perdere anche solo un altro 40% significa scendere a quota 20 mila – spiega ancora Sina – ed è dunque indubbio che servirà una spinta forte per poter evitare una soglia così bassa”. Per Sina la sola proposta per salvare il mercato è quella di prevedere un’operazione che porti ad incentivi per le rottamazioni. “La Regione Fvg ha già messo in campo incentivi sull’ibrido e sull’elettrico, che non possono però bastare in un momento emergenziale. Aggiunti alla scontistica sempre molto importante delle case – conclude – altri sostegni potranno contribuire al rinnovo di quel 45% del parco auto circolante in regione che ha mediamente più di 10 anni di vita”.