L’uomo è chiuso in casa e la Terra si riprende i suoi spazi. E si muove diversamente. Lo svela una ricerca belga, sottolineando che da quando è iniziato il periodo di quarantena il rumore generato dai movimenti terrestri è diminuito del 30%.
Le misure di contenimento prese da molti paesi del mondo per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus stanno avendo effetti molto evidenti sull’ambiente. Dalla riduzione dell’inquinamento e a quella del rumore ambientale, la drastica diminuzione della circolazione dell’uomo al di fuori delle proprie case ha consentito all’ambiente di riprendersi parte dei suoi spazi. Ora un nuovo studio ha riportato nuovi effetti della quarantena sulla Terra, che a quanto pare si starebbe muovendo in maniera diversa proprio a causa dei nostri spostamenti limitati dal lockdown.
Lo rivela una ricerca del Royal Observatory in Belgio, sottolineando una diminuzione del rumore sismico rilevata a partire dall’inizio delle misure di contenimento. Il “suono” della Terra sarebbe quindi cambiato a causa della modifica del modo in cui si muove, provocata dalla diminuzione dell’attività umana e dalla riduzione drastica degli spostamenti. Analizzando i movimenti della Terra attraverso un sismografo, i ricercatori hanno scoperto che il “rumore” generato dal nostro pianeta si è ridotto di circa un terzo rispetto alla situazione pre-coronavirus. Una riduzione di questa grandezza, spiegano gli scienziati, si rileva generalmente nel periodo natalizio.
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