Nella situazione straordinaria e senza precedenti che stiamo vivendo, che per l’Italia sta avendo fino ad oggi ripercussioni più drammatiche che in altri paesi, da giorni mi gira per la testa un pensiero che riguarda i medici, gli infermieri e il personale sanitario di tutti i livelli, per quello che stanno vivendo. Penso che le cronache quotidiane ci offrano solo un barlume dell’immane fatica, sofferenza, sacrificio e straordinario spirito di servizio che stanno offrendo al paese. Loro, che lavorano in quella sanità italiana, che se fosse stata gestita in maniera un po’ più oculata negli ultimi cinquant’anni, chissà quante altre cose in più, rispetto a quelle che già stanno facendo, avrebbe potuto permettergli di fare, magari con minore sacrificio e anche con minori perdite di vite tra le loro fila. Nonostante tutto il nostro sistema sanitario e’ tra i migliori al mondo, e lo stiamo dimostrando i queste giornate di straordinaria difficoltà ed emergenza. Ecco, il pensiero che mi viene in mente e’ questo: i nostri medici e infermieri sono i “nostri” pompieri dell’11 settembre, entrambi eroi, loro malgrado, perché hanno fatto il loro dovere fino all’ultimo con spirito di sacrificio.
Ecco, nei miei sogni ad occhi aperti figli di questa “cattività” che ci forza a stare a casa, mi piace pensare che quando sarà tutto finito si tributino ai nostri “eroi”, strade, monumenti, speciali tv, maschere di carnevale in cui i bambini incarnano i loro eroi, felpe e magliette, così come avvenuto in America per gli eroi di 9/11. Con una menzione speciale per i nostri eroi: hanno fatto il loro dovere, anche a costo della vita, senza spesso neanche avere il materiale di protezione di base, mascherine o camici, che in America avrebbero forse avuto con un po’ più di facilità..