Pirelli ha chiuso il 2019 con ricavi pari a 5,323 miliardi di euro, in crescita del 2,5% rispetto all’anno precedente e in linea con le previsioni. L’ebit adjusted è stato di 917,3 milioni mentre la posizione finanziaria netta era pari a 3,024 miliardi di euro al 31 dicembre scorso, in riduzione rispetto ai 3,180 miliardi segnati al 31 dicembre scorso. Pirelli prevede che nel triennio effettuerà una riduzione di costi per 510 milioni di euro al lordo dell’inflazione, mentre, per quanto riguarda i 900 milioni di investimenti (a fronte degli 1,3 miliardi del triennio precedente), essi si focalizzeranno soprattutto sul fronte della tecnologia.
Il piano 2020-2022 inoltre prevede una generazione di cassa per circa 1,5 miliardi di euro nel triennio. Nel 2022, il margine ebit adjusted è stimato in crescita al 18-19%; la posizione finanziaria netta sarà negativa per 3,3 miliardi di euro nel 2020 e si attesterà a -2,5 miliardi a fine piano. Il piano industriale di Pirelli 2020-2022 conferma la centralità dell’High Value, con un consolidamento della leadership anche attraverso un ulteriore rafforzamento delle barriere competitive, l’utilizzo delle tecnologie digitali anche in ottica predittiva rispetto alla tipologia e alla localizzazione della domanda, lo sviluppo di prodotti e processi sempre più sostenibili. Nello specifico per quanto riguarda il segmento high value, Pirelli nel Piano avrà un focus maggiore su pneumatici a 19 pollici e specialities. Nel segmento High Value Pirelli prevede nel piano 2020-2022 di sovraperformare il mercato di circa 3 punti percentuali, con un tasso di crescita medio annuo dei volumi pari a circa il 9% (circa 6% la crescita stimata del mercato). Nello Standard, invece, il gruppo proseguirà la riduzione, ma cogliendo le opportunità legate ai 17 pollici e potendo contare su fonti produttive low cost (Russia e Latam). L’ulteriore riduzione dell’esposizione nel segmento è prevista con un calo medio annuo in termini di volumi del 4,2% nel 2019-2022 (-0,3% il calo medio annuo previsto per il mercato). Nello standard tali azioni, unite a una produzione focalizzata nelle regioni a minore costo produttivo, consentiranno di incrementare il price/mix e la redditività, stimata a fine piano Double Digit. Nel 2022 Pirelli conterà 18 fabbriche (16 Car, 1 Premium Velo e la jv Moto in Indonesia). Le fabbriche Car conteranno 9 impianti totalmente High Value (6 di questi nuovi e altamente robotizzati) in Europa, Nord America e Apac e 7 impianti produttivi di High Value e Standard (tra questi i due hub produttivi low cost di America Latina e in Russia). Il piano industriale di Pirelli, per quanto riguarda gli obiettivi di sostenibilità, prevede che entro il 2025, a livello di materie prime, per nuove linee di prodotto oltre il 40% sarà ricavato da materiali rinnovabili; più del 3% da materiali riciclati; mentre la quota di materiali di derivazione fossile scenderà sotto il 40%. Entro il 2030, invece, le nuove linee di prodotto di Pirelli saranno composte per oltre il 60% da materiali rinnovabili; da materiali riciclati per oltre il 7%; mentre i materiali di derivazione fossile scenderanno sotto la soglia del 30%. Per quanto riguarda gli impianti produttivi, Pirelli garantisce che essi presenteranno un minore impatto ambientale: il piano 2020-2022, che contiene una visione al 2025, prevede infatti una riduzione del 25% delle emissioni assolute di CO2 del gruppo al 2025 rispetto al 2015, l’utilizzo del 100% di elettricità rinnovabile al 2025 con un obiettivo di ‘Carbon Neutrality’ (rinnovabile e termica) al 2030, una riduzione del prelievo specifico di acqua del 43% e l’avvio del 98% dei rifiuti a recupero, in ottica ‘Zero waste to landfill’. Il piano industriale di Pirelli 2020-2022 ha “un’interpretazione assai realistica, a fronte della difficile situazione attuale”. Lo ha detto l’amministratore delegato della società, Marco Tronchetti Provera, durante la conference call con gli analisti organizzata per illustrare il business plan.