(di Tiziano Rapanà) Vi riparlo di Caramanico Terme, una ridente località del Val Pescara. Tengo molto a quel paese e quando posso me ne occupo. Tempo addietro vi parlai della crisi dello stabilimento termale, a quanto pare rientrata, e di una bella iniziativa legata alla costruzione del villaggio di Babbo Natale. Vi riparlo di Caramanico per una cosa purtroppo spiacevole. Tre anni addietro, una forte nevicata distrusse il tetto della Chiesa di Santa Maria Maggiore. Il simbolo della storia e della comunità caramanichese, la Chiesa della Madonna Assunta, ricca di opere, di arte e di memoria, visse il suo martirio perpetrato dall’infame violenza della natura. Una prima opera di messa in sicurezza, portata avanti dalla Soprintendenza, e poi una copertura provvisoria del tetto, operata dal Comune con fondi regionali, riuscirono a mettere una pezza al disastro, evitando il crollo totale dello stabile. Ma c’è ancora tanto da fare per restituire la Chiesa al vivere sociale della comunità. I fondi ci sono, eppure la burocrazia pare non tenerne conto. I cittadini sono increduli, giustamente non comprendono la presenza di lungaggini che rimandano gli interventi necessari a chiudere il restauro. Non si possono lasciare le cose a metà: più il tempo passa e più le prime operazioni di restauro risultano vane. Il ritardo di oggi fa più danni del disastro di ieri. I caramanichesi ovviamente si ribellano al silenzio.
Non accettano che il simbolo della loro storia, eminente eccellenza dell’architettura e dell’arte abruzzese rinascimentale, riconosciuta e nota anche all’estero, visitata ed apprezzata da migliaia di turisti all’anno, sia vittima del demone della formalità. I cittadini hanno deciso di trasformare l’indignazione in attivismo, scegliendo di formare un comitato civico. Un comitato, formato da più di 60 cittadini, che si sta occupando di raccogliere fondi per arredi e strumenti non inclusi nell’opera di restauro, e che vuole in ogni modo battagliare in tutte le sedi e nelle forme più efficaci per salvare la Chiesa. Nel frattempo, hanno avviato una raccolta firme, hanno messo in piedi un sistema coordinato di iniziative, che rappresentano la volontà dei cittadini di riaffermare il proprio diritto di riavere la propria Chiesa. Io sto dalla loro parte, li appoggio totalmente e spero che i cittadini possano vincere la loro battaglia. Vi informerò di tutti gli aggiornamenti del caso, con la speranza di potervi annunciare a felice conclusione della vicenda.