(di Tiziano Rapanà) Ce ne fossero di artisti come Morgan. Irregolari e anticonformisti, capaci di affrontare il consueto della vita per abbatterlo. Morgan è l’ultimo vero artista futurista vivente, degno compare di Marinetti e soci. Imprevedibile come Palazzeschi e situazionista come Piero Manzoni (che futurista non era). Non brilla per simpatia, ma un’artista non deve essere simpatico. Deve essere pienamente sé stesso e dunque altro dalle convenzioni, mode e banalità. Morgan ha compiuto un monumentale gesto artistico, che resterà nella storia di Sanremo e della tv nostrana. Quello che ha combinato lo sapete, ne stanno parlando tutti. Morgan in diretta, dal palco di Sanremo, ha criticato duramente Bugo cambiando il testo della canzone che stavano cantando insieme. Si stanno sprecando fiumi di parole sulla vicenda, taluni stanno con Morgan e taluni con Bugo. A me dei risvolti, le conseguenze, i retroscena della vicenda non mi importa nulla. Così come non m’importa del festival: non ho guardato mezzo minuto di Sanremo e non vorrei incominciare adesso. Mi sono limitato a guardare lo straordinario momento di Morgan, che ha realizzato una magnifica performance artistica. Il resto è superfluo. Ho l’impressione che lo scontro tra i due finirà a carte bollate. Auguro a entrambi il meglio, stimo sia Morgan che Bugo. Considero Nel giro giusto, di Bugo, uno dei pezzi italiani più belli dei primi anni duemila. E di Morgan ho adorato tutta la discografia dei Bluvertigo. Umanamente mi spiace che sia finita a stracci, ma Morgan ha realizzato qualcosa che resterà. Non posso dire lo stesso delle performance di Achille Lauro, Elettra Lamborghini e compagnia cantante varia che ho veduto distrattamente su Youtube. Qualcuno dia a Morgan una trasmissione in prima serata, affinché il cantautore possa salvare la tv generalista dal baratro, fatta di cantanti mascherati e vip rinchiusi in una casa in quel di Cinecittà. Qualche dirigente di buon senso punti su Morgan e sulla sua immensa cultura musicale e sulla sua interessante creatività. Che non si perda tempo con le fesserie. Il degrado impera l’agire della cultura e bisogna fare qualcosa per fermarlo. Io suggerisco di affidare il comando dell’esercito della riscossa, che possa distruggere lo scadimento, ad artisti veri: tipo Morgan, Enzo Gragnaniello, Gennaro Cannavacciuolo, Sergio Caputo, Leopoldo Mastelloni, Gianni Fantoni, il mitico Vittorio Sgarbi… mi fermo qui, è inutile proseguire, non voglio annoiarvi. I nomi, ringraziando il cielo, sono tanti.