Il successo di Maria Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita, Concetta Castilletti, Fabrizio Carletti e Antonino Di Caro
ROMA – Sono tre donne, tre ricercatrici italiane le protagoniste dell’impresa dell’istituto Spallanzani, riuscito a isolare il nuovo coronavirus, passo fondamentale per sviluppare terapie e possibile vaccino.
A capo del Laboratorio di Virologia dello Spallanzani c’è la dottoressa Maria Rosaria Capobianchi: 67enne nata a Procida, laureata in scienze biologiche e specializzata in microbiologia, dal 2000 lavora allo Spallanzani e ha dato un contributo fondamentale nell’allestimento e coordinamento della risposta di laboratorio alle emergenze infettivologiche in ambito nazionale, nel contesto del riconoscimento dell’istituto quale centro di riferimento nazionale.
Mentre è una giovane ricercatrice Francesca Colavita, da 4 anni al lavoro nel laboratorio dopo diverse missioni in Sierra Leone per fronteggiare l’emergenza Ebola. Concetta Castilletti, responsabile della Unità dei virus emergenti (“detta ‘mani d’oro’, ha raccontato il direttore dell’Istituto Giuseppe Ippolito), classe 1963, specializzata in microbiologia e virologia.
A loro si aggiungono Fabrizio Carletti, esperto nel disegno dei nuovi test molecolari, e Antonino Di Caro che si occupa dei collegamenti sanitari internazionali.
“Sono state tre donne a portare a termine l’isolamento del coronavirus. È bello che lo siano”, dice il ministro della Salute.
“Il risultato ottenuto nel laboratorio di ricerca dell’Istituto Spallanzani guidato dalla professoressa Capobianchi certifica ancora una volta la dedizione, la professionalità e l’elevata qualità scientifica del mondo della ricerca italiano. Una squadra per lo più al femminile, a cui va la gratitudine dell’intero Paese”, ha commentato su Facebook la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, congratulandosi con il team: “La qualità delle nostre scienziate e ricercatrici – sottolinea – dimostra come anche nella scienza le donne danno un contributo fondamentale. Continuiamo a promuovere e incentivare le giovani donne ad intraprendere percorsi di formazione nelle materie Stem. Il futuro chiede il loro coraggio, la loro intelligenza, la loro creatività”.
Repubblica.it