Industria 4.0 ed economia circolare sono i perni del nuovo incentivo che consentirà alle piccole e medie imprese delle regioni meno sviluppate di ottenere un mix di agevolazioni a sostegno dei propri investimenti. A prevederlo è il decreto 30 ottobre 2019 del ministero dello sviluppo economico, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 297 del 19 dicembre 2019. Il decreto stabilisce termini, modalità e procedure per la concessione e l’erogazione delle agevolazioni in favore di programmi di investimento innovativi finalizzati a consentire la trasformazione tecnologica e digitale delle piccole e medie imprese mediante l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Impresa 4.0 ovvero a favorire la loro transizione verso il paradigma dell’economia circolare. Grazie all’attuale disponibilità sul Pon «Imprese e competitività» 2014-2020, saranno messi a disposizione fondi per 265 milioni di euro. Le agevolazioni, gestite da Invitalia, sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Sarà il Mise a definire le modalità e i termini di apertura di ciascuno degli sportelli per la presentazione delle domande di agevolazioni.
Beneficiarie le pmi con una storia contabile. Potranno accedere al bando le piccole e medie imprese che si trovano in regime di contabilità ordinaria e che dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero che abbiano presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi. Il bando sarà aperto anche ai liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali.
Spesa minima di 400 mila euro. I programmi ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di investimenti innovativi, diretti ad aumentare il livello di efficienza e/o di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica del soggetto proponente. I programmi devono risultare in grado di consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa mediante l’utilizzo delle tecnologie dell’Impresa 4.0 o favorire la transizione verso l’economia circolare. I programmi di investimento devono essere finalizzati allo svolgimento di attività manifatturiere o attività di servizi alle imprese e devono essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nelle regioni meno sviluppate. Saranno ammessi progetti che prevedano spese ammissibili non inferiori complessivamente a 400 mila euro e non superiori a 3 mln di euro; nel caso di programmi aggregati, tale soglia minima può essere raggiunta mediante la sommatoria delle spese connesse ai singoli programmi di investimento, a condizione che ciascun programma preveda comunque spese ammissibili non inferiori a 200 mila euro.
Ammesse le spese successive alla domanda. I programmi dovranno essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e dovranno prevedere una durata non superiore a 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, con possibile proroga non superiore a sei mesi. Le spese ammissibili sono quelle relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali che riguardino macchinari, impianti e attrezzature, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali. I beni dovranno risultare nuovi di fabbrica e non saranno ammesse le spese sostenute attraverso il sistema della locazione finanziaria.
Mix di fondo perduto e finanziamento agevolato. Le agevolazioni sono concesse, nei limiti delle intensità stabilite dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale, nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, fin ad un massimo del 75%. Per le imprese di micro e piccola dimensione, sono previsti un contributo in conto impianti pari al 35% e un finanziamento agevolato pari al 40%. Per le imprese di media dimensione, il decreto prevede un contributo in conto impianti pari al 25% e un finanziamento agevolato pari al 50%.
Roberto Lenzi, ItaliaOggi