Se da un lato sono molte le opportunità legate al digitale, dall’altro l’uso inappropriato e l’abuso in termini di tempo può creare dei problemi, soprattutto ai più giovani. Problemi che non sempre per i genitori, i docenti è facile riconoscere e gestire. Per questo è stata elaborata dalla Polizia di Stato, dalla Società italiana di pediatria, dall’Anci, da Google e da UniCredit Foundation, la guida “In Rete con i ragazzi”. L’opuscolo è stato presentato oggi in un evento a Roma dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, dal direttore della Polizia postale e delle comunicazioni, Nunzia Ciardi, dal presidente della Società italiana pediatria, Alberto Villani, e dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro. Da un rapporto condotto da Skuola.net su 10 mila ragazzi, tra i 9 e i 18 anni, emerge che gli adolescenti e i preadolescenti italiani hanno un rapporto positivo con la tecnologia, ma riconoscono di stare troppo tempo sui telefoni o i tablet. “Viviamo in un tempo veloce, dove la possibilità di riflettere – ha detto Gabrielli – è sempre più complessa e dobbiamo imparare prima noi e poi insegnare ai ragazzi che alcune azioni e alcuni comportamenti non devono essere il frutto di una modalità immediata, ma più ragionati. Mutuando una bellissima canzone che fa da colonna sonora agli appuntamenti per la lotta alla mafia ‘Prima di sparare pensa’, è il caso di dire ‘Prima di chattare, di mettere like pensa’, perché – ha concluso il capo della Polizia – quella modalità così semplice e immediata può avere conseguenze particolarmente negative”.
L’utilizzo eccessivo dei dispositivi può provocare anche dei disturbi alla salute, quali mancanza di concentrazione, bruciore agli occhi e difficoltà a prendere sonno. “Se si usa eccessivamente uno strumento – ha spiegato Villani – ci possono essere delle conseguenze. E’ giusto che i ragazzi sappiano usare gli strumenti tecnologici, ma l’uso prolungato può causare all’inizio piccoli fastidi che si possono trasformare in disturbi seri”. Gli effetti negativi sulla salute dovuti all’abuso di smartphone, tablet e similari si manifestano – secondo il rapporto di Skuola.net – sotto forma di scarsa concentrazione nello studio e nelle attività quotidiane (lo lamenta il 24% degli intervistati) e sensazione di bruciore agli occhi (21%). Seguono dolori al collo e alla schiena (12%), insonnia (10%) e disturbi dell’umore (7%). Solamente 1 su 4 sostiene di non accusare alcun sintomo dopo una lunga sessione ‘tech’. La Società italiana di pediatria già qualche mese fa aveva diffuso un documento di prossima pubblicazione su ItalianJournal of Pediatrics, che, sulla scorta di oltre 100 studi scientifici condotti in tutto il mondo, metteva in luce le possibili conseguenze sulla salute psicofisica conseguenti all’uso eccessivo della tecnologia. Complessivamente circa la metà dei ragazzi intervistati (47%) giudica positivamente il proprio rapporto con la tecnologia, ma ammette di stare troppo tempo sui dispositivi senza rendersene conto. Il 41% trascorre più di 3 ore al giorno di fronte ad un dispositivo elettronico, il 38% usa lo smartphone prima di addormentarsi e il 21% lo accende appena apre gli occhi la mattina, mentre il 24% lo usa durante lo studio (ma non sempre per fare i compiti). La guida, di facile consultazione, affronta i diversi aspetti utili a favorire una navigazione il più possibile sicura e responsabile. Uno strumento rapido e agevole per chi ogni giorno si confronta con i ragazzi, spesso tecnicamente più abili in ambito digitale rispetto agli adulti, ma non per questo pienamente consapevoli dei possibili rischi di un uso scorretto della Rete. Partendo da un capitolo sui vantaggi del web per i ragazzi, la guida percorre tematiche legate ai principali rischi e come evitarli, come tutelare la privacy e le regole per vivere la navigazione sicuri e in maniera equilibrata. Ed è proprio agli adulti che si è rivolta il direttore della Polizia postale, Nunzia Ciardi: “Non arretrare rispetto al ruolo educativo che si deve svolgere nei confronti dei ragazzi. Spesso gli adulti sono inibiti dal fatto che le nuove generazioni sono tecnicamente più brave, ma ciò non deve accadere. Si possono dare dei giusti consigli anche senza conoscere approfonditamente l’uso dei dispositivi e le tecnologie più moderne e i social di nuovissima generazione”. All’iniziativa di oggi si affiancherà una seconda fase del progetto che prevede giornate dedicate alla ‘formazione’ rivolta a insegnanti, genitori, pediatri, operatori della polizia in tutti i capoluoghi di Regione.