Nei primi nove mesi del 2019 sono emersi segnali di indebolimento congiunturale dell’economia marchigiana, che “nel suo complesso è risultata pressoché stazionaria”. Lo ha detto il direttore della sede di Ancona di Banca d’Italia, Gabriele Magrini Alunno, presentando oggi ad Ancona l’aggiornamento congiunturale dedicato alle Marche. In particolare, nell’industria manifatturiera (-1% il calo della produzione nel primo semestre 2019 rispetto allo stesso periodo 2018), il fatturato è cresciuto tra le imprese medio-grandi, ma è in calo tra le piccole. È continuata la fase espansiva della meccanica, mentre si sono accentuate le difficoltà nel comparto della calzatura, “i cui livelli si contraggono ormai da un quinquennio”. Nei primi 9 mesi di quest’anno, inoltre, si sono affievoliti i contributi sia della domanda nazionale che di quella estera. È in fase di consolidamento, invece, la ripresa dell’attività delle costruzioni, dove crescono del 9,3% le ore lavorate, anche se il livello della produzione resta molto al di sotto di quello pre-crisi. “Un sostegno significativo – ha osservato Magrini Alunno – è derivato dalla ricostruzione post sisma”.
Nonostante questo clima congiunturale incerto, dalle interviste di Bankitalia su un campione di imprenditori marchigiani effettuate ad ottobre scorso emerge un “cauto ottimismo”. Dall’aggiornamento al rapporto sull’economia delle Marche redatto da Bankitalia emerge anche che si è interrotta la fase di recupero dell’occupazione in atto dalla metà del 2017.
Il numero di occupati è lievemente calato (-0,3% nel primo semestre contro il +0,5% italiano) e il tasso di disoccupazione, pur mantenendosi inferiore alla media del Paese (10,4%) è tornato a crescere(da 8,1% a 9,2%), “riflettendo – ha spiegato Magrini Alunno – anche un’accresciuta partecipazione al mercato del lavoro”.
Nel settore privato, i rapporti di lavoro dipendente hanno mostrato una ricomposizione in favore dei contratti a tempo indeterminato, come del resto dell’Italia. Nella prima metà del 2019, infine, i prestiti erogati al settore privato non finanziario marchigiano sono leggermente diminuiti (-0,8%), “ma la qualità del credito continua a migliorare”: l’espansione dei finanziamenti alle famiglie (+1,6%) è stata più che compensata dalla contrazione dei prestiti alle imprese (-2,1%), specie a quelle di minori dimensioni.