(di Tiziano Rapanà) A volte, si deve avere il coraggio di consegnarsi mani e piedi al dio dell’ozio. In questi giorni di festa, dovremmo diventare tutti delle facile prede, consegnarci spontaneamente alla divinità e dire: fai tu quello che ti pare. Ossia nulla, altrimenti che dio dell’ozio sarebbe? A volte mi sento in colpa, a non fare nulla anche quando non si dovrebbe. E invece sbaglio. La sorte mi trascina nel tunnel dell’inoperosità? Non faccio resistenza, mi lascio trascinare. Mi concedo l’otium litteratum oppure il calcio, oppure – meglio! – entrambi. Il calendario mi dona l’occasione di “fare ponte”? Allora me la godo appieno. Accanto a me, ho un straordinario saggio di Walter Block Difendere l’indifendibile, che è un libro cardine per la biblioteca ideale di un liberale. Oppure potrei riprendere la lettura de La femmina nuda di Elena Stancanelli. Potrei volendo darmi anche alla visione dei cinepanettoni – dopotutto il natale è abbastanza vicino. Un amico, giorni fa, mi ha chiesto lumi sul genere. Lui, cinefilo snob, non sapeva da dove cominciare. Gli ho suggerito i fondamentali, per cominciare: Merry Christmas, Vacanze di natale ’95, Paparazzi e il dittico Anni ’90. Li consiglio anche a voi, fanno morire dal ridere, sempre se amate il genere della commedia sfrenatamente scacciapensieri e non avete gusti sofisticati. Se invece preferite qualcosa di intellettualmente più accettabile… arrangiatevi. Avevo in mente un pezzo polemico sulla mamma di Cristiano Ronaldo: la signora ha rilasciato una dichiarazione grottesca. Secondo lei, Cristiano avrebbe vinto pochi palloni d’oro, per via “della mafia del calcio”. Ma alla fine non perdo tempo con queste fesserie. E ormai preda dell’ozio perdono la terrificante dichiarazione figlia del “cuore di mamma” che impedisce l’avvento di un pensiero razionale. Stimo Ronaldo, un talentaccio del calcio e una perla della Juventus, ma Messi è il vero genio, l’alieno che gioca un calcio tutto suo. Vorrei continuare, ma non riesco a formulare una frase di senso compiuto. Il dio – o meglio il demone – dell’ozio si è impossessato pienamente del mio corpo e delle mie energie. Sono felicemente posseduto, sollevato dalla possibilità del dolce far nulla. Che meraviglia.