Il FoF PE Italia ha l’obiettivo di raccogliere complessivamente 600 milioni di euro. Il Fondo investirà in fondi di private equity attivi sul mercato italiano le cui strategie di investimento siano mirate a creare campioni in grado di competere a livello internazionale, finanziare filiere di eccellenza e investire nella crescita dimensionale delle piccole e medie imprese con focus particolare su quelle ad alto contenuto tecnologico. Particolare attenzione nella selezione degli investimenti verrà inoltre dedicata al tema della sostenibilità e dell’applicazione di principi di investimento responsabile, anche secondo quanto previsto dai Principles for Responsible Investment delle Nazioni Unite (UN-PRI), sottoscritti da Fondo Italiano d’Investimento a settembre 2018. Il Fondo intende rivolgersi anche ad investitori istituzionali, coniugando lo sviluppo del sistema produttivo domestico a interessanti ritorni finanziari. Il FoF PE Italia è il secondo fondo di fondo di private equity gestito da FII Sgr, dopo quello lanciato nel 2010, denominato Fondo Italiano di Investimento – Fondo di Fondi (“FoF PE”). Questa prima iniziativa ha riversato nell’economia reale italiana circa 358 milioni di euro, sottoscrivendo impegni in 16 fondi di private equity, che hanno a loro volta movimentato circa 1,8 miliardi di Euro a favore delle piccole e medie imprese italiane.
Nel complesso, le attività di investimento di FoF PE e dei fondi sottostanti hanno permesso di coinvolgere un totale di oltre 110 aziende, alle quali è riconducibile un fatturato complessivo pari a circa 6 miliardi di euro e un totale di oltre 22.000 dipendenti.
“La nascita del nuovo fondo di fondi di Private Equity – ha dichiarato Carlo Mammola, a.d. di Fondo Italiano d’Investimento Sgr – ci permetterà di proseguire nell’attività di sostegno al settore del private equity italiano dedicato allo sviluppo delle nostre Pmi”. “Inoltre – ha continuato Mammola – attraverso questo strumento intendiamo veicolare importanti e pregiate risorse riconducibili al modo degli investitori previdenziali verso l’economia reale italiana, in modo da rafforzarne la competitività”.