“Le Generali hanno definito una politica molto chiara per quanto riguarda le sue attività istituzionali. Abbiamo sottoscritto il famoso ‘Paris pledge for action’ per ridurre le emissioni di gas nocivi del 20% nel 2020 e per ridurre i consumi energetici del 25% negli stabilimenti”. Lo ha detto il presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola, a margine della presentazione della Barcolana numero 51 a Trieste. “Ma soprattutto – ha aggiunto Galateri – nelle attività di investimento abbiamo deciso di disinvestire 2 miliardi di euro in società che non sono in linea con le prescrizioni dell’Onu in materia di sostenibilità, e di investire 4,5 miliardi di euro entro il 2021 in prodotti green quindi in premi legati a proposte che sono legate all’energia rinnovabile e alla medicina preventiva”. “Per quanto concerne l’attività assicurativa – ha aggiunto – abbiamo deciso che non assicureremo le iniziative, soprattutto nel campo energetico, dove si produce utilizzando oltre il 30% di carbone e invece di crescere del 7-9% all’anno entro il 2021 in prodotti così detti responsabili”. “Noi lavoriamo in tutti i paesi indipendentemente dalle organizzazioni politiche che li governano. I paesi dell’Europa dell’Est sono un’area non solo storica, perché le Generali sono nate all’epoca dell’impero austrungarico, e quindi abbiamo una vicinanza emotiva, quasi, con quei paesi dove ci sono grosse opportunità legate al loro sviluppo rapido”, ha poi detto il presidente. “Sono paesi – ha precisato Galateri – che crescono nell’ordine del 2/3/4% all’anno rispetto alla stagnazione che abbiamo qua: piuttosto che all’uno per cento che fa in media la comunità europea è certamente molto. Soprattutto in termini di assicurabilità – ha aggiunto – c’è molto da fare. Sono paesi che si stanno aprendo adesso a un livello della qualità della vita dove anche il fatto di coprire tutta una serie di rischi – la casa, l’auto e così via – sta diventando molto importante e quindi offrono delle grosse potenzialità”