Non solo like, commenti, fake news e gruppi di mamme inferocite contro le maestre dei figli: Facebook vuol dire anche solidarietà. Dal 2015, ovvero da quando la piattaforma ha dato agli utenti la possibilità di lanciare raccolte fondi per cause benefiche, sono stati raccolti due miliardi di dollari. I donatori che hanno scelto di sostenere una causa sono stati 45 milioni, un numero che è quasi raddoppiato negli ultimi dieci mesi. Gli esempi di fundraising sono molti anche in Italia: dal defibrillatore donato alla città di Cefalù all’impianto di videosorveglianza per porre fine alle violenze omofobe a Grezzana (Verona), fino alle offerte all’Associazione contro la Leucemia (AIL) o alla Casa delle Donne.
Come fare una donazione su Facebook
Il meccanismo delle raccolte fondi funziona così: nel giorno del compleanno o di una ricorrenza speciale (ad esempio matrimonio o anniversario), chi è iscritto a Facebook può chiedere ai propri amici un contributo volontario per supportare una causa e devolvere il denaro in beneficenza o ad associazioni senza scopo di lucro. Questo può avvenire solo a patto che l’ente o la persona sia registrato sul social network e abbia previsto di ricevere finanziamenti in questo modo. A quel punto basterà munirsi di una carta di credito o fare il versamento all’Iban indicato.
Anche in Italia
Tra le più recenti raccolte fondi per cause benefiche c’è #cimettiamolegambe, lanciata dagli organizzatori di “La Diagonale”, una staffetta tra Marsala e Genova, per dare la possibilità a tutti di poter correre grazie alla realizzazione di protesi sportive. Poi c’è stata quella di Dynamo Camp, associazione che offre gratuitamente programmi di terapia intensiva a bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni e infine le raccolte private in occasione dei compleanni per combattere il degrado ambientale o per favorire costruzioni di scuole in Africa. Da luglio anche Instagram, sempre di proprietà di Zuckerberg, ha dato l’opportunità ai propri utenti di lanciare un fundraising con un elemento in più: le “sticker donazioni”, ovvero una raccolta fondi inserita nelle Storie, della durata di 24 ore.
Piemonte: il caso virtuoso della ricerca contro il cancro
In Piemonte il caso più virtuoso di raccolte fondi tramite Facebook è quello della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo. Quest’ultima, infatti, tra le sue modalità di finanziamento, utilizza dall’agosto 2017 il sistema del fundraising della piattaforma di Zuckerberg. Nel 2018 i donatori sono stati 9 mila, con circa 200 mila euro raccolti, ma nel primo semestre 2019 la Fondazione ha già raggiunto quota 100 mila euro, raddoppiando i finanziamenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La donazione più alta, 6 mila euro, è stata fatta da due ragazzi in memoria di una loro amica scomparsa alcuni mesi prima per un tumore: l’annuncio è diventato virale e le offerte sono state 147 in soli quindici giorni. La maggior parte dei donatori sul social network ha un’età media piuttosto bassa rispetto ai sostenitori che scelgono le vie tradizionali: sono tra i 25 e i 40 anni. “Nel Terzo Settore, le potenzialità del social network e del digitale sono sempre più decisivi per creare e sviluppare connessioni con i donatori e con la comunità” spiega il direttore della Fondazione Gianmarco Sala.
Il denaro raccolto con il fundraising su Facebook viene utilizzato per acquistare macchinari ma anche per finanziare le borse di studio dei ricercatori. Una volta effettuato il pagamento, la Fondazione si mette in contatto con il donatore e lo informa costantemente del lavoro dei propri ricercatori. Perché la solidarietà, anche via social, va riconosciuta.
Giacomo Salvini, La Stampa