Più città, meno campagna. Più Asia e America e meno Europa. Con l’avvicinarsi della metà della stagione 2019 di F1 si iniziano a definire i calendari non solo del prossimo anno, ma anche del 2021, stagione di svolta non solo perché cambieranno le regole, ma anche perché i Gran premi, nelle intenzioni di Liberty Media, la società americana che controlla il circus, dovrebbero passare da 21 a 25.
Le prime novità le vedremo il prossimo anno quando accanto a 17 circuiti riconfermati Australia, Bahrein, Cina, Azerbaijan, Monaco, Canada, Francia, Austria, Gran Bretagna (a Silverstone), Ungheria, Belgio, Singapore, Russia, Giappone, Stati Uniti, Brasile e Abu Dhabi, avremo due novità sicure. Una assoluta ed è il Gp del Vietnam, l’altra è in realtà un ritorno ed è quel Gp d’Olanda che prevede con ogni probabilità di correre sul glorioso circuito di Zandvoort. Restano dunque due soli posti da assegnare. Uno dovrebbe toccare all’Italia con il Gp a Monza. Un accordo di durata quinquennale è stato praticamente raggiunto e dovrebbe essere firmato in occasione del Gp di quest’anno. L’ultimo posto vede in ballottaggio la Germania con Hockheneim, circuito salvato quest’anno soltanto dall’intervento della Mercedes, la Spagna, con Barcellona che però difficilmente potrà convincere l’ad della F1 Chase Carey, e il Messico, grande favorito, visto che negli ultimi annila corsa nella capitale messicana è stata un successo dal punto di vista del pubblico e degli sponsor.
Dal 2021 poi potrebbero rispondere presente anche altri circuiti nuovi insieme a piste eredi di un lontano passato. Quasi certa sembra la presenza di Miami, circuito cittadino di grande richiamo internazionale. Poi ed è storia di questi giorni si sta pensando ad un Gp a Londra da affiancare come periodo dell’anno a Silverstone. Con le F1 che potrebbero sfrecciare sotto i balconi di Buckhingam Palace. Per i rimanenti due Gp da scegliere c’è maggiore incertezza. Un nuovo circuito cittadino potrebbe nascere in Cina, o in alternativa, si potrebbe recuperare lo storico Gp di Las Vegas. Liberty media preme molto anche per un nuovo appuntamento nel continente africano. Nei mesi scorsi si era parlato di un circuito da costruire in Marocco, ma la soluzione più semplice sarebbe il Sudafrica, con la storica pista di Kyalami che andrebbe ristrutturata. L’ampliamento del calendario però potrebbe essere accettato dalle scuderie solo in cambio della riduzione dei giorni di impegno pubblico in ogni Gp da 4 a 3. Ma se passasse quest’ultima scelta anche il formato attuale sarebbe da rivedere. E non è detto che due anni sarebbero sufficienti per mettersi d’accordo.
Marco Letizia, Corriere.it