Via libera al decreto che li tutela dal 24 maggio scorso fino alla fine dell’anno
Si apre l’ombrello della cassa integrazione per gli oltre 1.800 lavoratori rimasti a casa per il fallimento della holding Shernon che controllava Mercatone Uno.
E’ stato il Ministero del Lavoro ad annunciare il decreto direttoriale – datato 26 giugno – con il quale concede il “trattamento di cassa integrazione salariale straordinaria a favore dei 1.824 lavoratori impegnati nelle 56 unità produttive dalla catena commerciale”. Il testo è stato emanato ieri dalla Direzione Generale degli ammortizzatori sociali e della formazione del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali.
Giusto un mese fa era scoppiata la vicenda, con la chiusura definitiva nottetempo delle saracinesche a seguito della dichiarazione di fallimento della società che aveva rilevato i punti venditi dalla precedente procedura fallimentare. Sono quindi stati nominati i nuovi commissari governativi a cui è stata riaffidata l’amministrazione straordinaria dell’azienda.
“Il trattamento sarà erogato, previa verifica da parte dell’INPS dell’inquadramento aziendale, per il periodo che va dal 24 maggio 2019 al 31 dicembre 2019. Con il Decreto direttoriale, inoltre, l’Inps è autorizzato a “provvedere al pagamento diretto del trattamento””, specifica il Ministero.
L’accordo per la cassa era stato trovato al Mise lo scorso mercoledì, ma i sindacati nell’occasione di quel tavolo non si sono detti soddisfatti del tutto. Il loro obiettivo era infatti quello di calcolare la Cigs non in base agli attuali contratti, ma a quelli precedenti alla gestione Shernon, perché più sostanziosi. Soluzione ritenuta però impraticabile dai tecnici del Mise.
Nel decreto Crescita in via di conversione, è stato esteso l’accesso al Fondo per le vittime di mancati pagamenti anche ai fornitori della società inserendo anche i professionisti, precedentemente esclusi, prevedendo che i debitori delle pmi e professionisti richiedenti possono essere anche diversi dalle aziende purchè imputati in procedimenti penali, ed estendendo il novero dei reati commessi alla bancarotta fraudolenta, la bancarotta semplice e al ricorso abusivo al credito disciplinati dalla legge fallimentare.
Repubblica.it