Sotto il suddetto post di Bussetti sono oltre 7 mila i commenti, la maggior parte di quali di contestazione, proprio a firma di molti di quei medici che non riescono a specializzarsi. A tal proposito viene evidenziato come il 2 luglio a fronte di 8 mila posti disponibili si presenteranno al test 20 mila giovani medici. Anche qui la richiesta al governo è netta: «Raddoppiate le borse di specializzazione», diventato anche un hashtag. La quasi totalità dei commenti accusa l’allargamento degli accessi a Medicina come mera propaganda elettorale e in tanti evidenziano come le osservazioni non gradite vengono rimosse da chi modera la pagina del ministro. Il tenore dei messaggi è più o meno sempre lo stesso: «È inutile aumentare il numero di studenti di medicina se non aumentate di pari passo le borse di specializzazione! I medici ci sono, mancano gli specialisti!» scrive Diana La Malfa.
«Se non garantite un rapporto 1:1 con le borse di specializzazione sempre senza medici in corsia stiamo», è l’osservazione di Alessandro Torreggiani, mentre Malema Pàm Rago evidenzia le difficoltà in cui i medici sono costretti a lavorare: «Negli ospedali la situazione è critica perché mancano specialisti per fare una turnistica umana. I neolaureati aspettano anni prima di entrare in una scuola di specializzazione che nel 70% dei casi non è la prima scelta, il che implica specializzazioni lasciate a metà percorso e i posti vacanti non rimpiazzati. Il tutto a discapito degli specialisti e, soprattutto, dei pazienti.Per non parlare del burn out a cui si va incontro prestissimo. Ma il problema è il test d’ingresso. Ovvio».
Roberto Pavanello, La Stampa