Nuovo, ricco, piano azionario a favore di Philippe Donnet. Concluso il piano 2016-2019, il consiglio di amministrazione di Generali ha approvato il nuovo pacchetto di titoli gratuiti, destinato all’amministatore delegato della compagnia al raggiungimento di determinati obiettivi. Una consuetudine, per i top manager: in questo modo le società vogliono allineare gli obiettivi del timoniere a quello degli azionisti, attraverso quella parte di remunerazione variabile corrisposta in azioni (non è l’unica).
La novità semmai sta nelle dimensioni del nuovo piano, che verrà sottoposto all’approvazione dei soci alla prossima assemblea. Tre anni fa a Donnet erano state attribuite fino ad un massimo di 200 mila azioni; il cda ora ha quasi triplicato la somma, portandola a 550 mila. Tradotto in soldoni, alle quotazioni di ieri, si tratta di un pacchetto che vale poco più di nove milioni di euro.
Ovviamente Donnet dovrà dimostrare di esserselo guadagnato, a fine periodo. Oltre ad una serie di condizioni (tra cui la stabilità dei risultati, anche in un secondo tempo) nel triennio in questione il Total shareholders return (Tsr) dovrà essere superiore al 46%, mentre nel vecchio piano il parametro era stato fissato ben più in alto, superiore al 72,8%. Stavolta però il Tsr sarà solo una delle due componenti per “valutare” il ceo; l’altro parametro è quello della crescita degli utili per azione. Inoltre nel periodo la compagnia deve superare determinate sogli di Solvency.
Se Donnet centrerà entrambi gli obiettivi avrà diritto al pacchetto di azioni, soggette peraltro a non essere vendute per un certo periodo. Però deve restare amministratore delegato di Generali fino al termine del mandato: se cambiasse lavoro, o peggio ancora se venisse sfiduciato, perderebbe ogni diritto.
Vittoria Puledda, Repubblica.it