«Culle mai così vuote da un secolo»
Dalle pagine del rapporto Istat 2019 viene fuori una vecchia e irrisolta storia: le culle vuote. Nel 2018 sono stati registrati all’anagrafe nemmeno 500 mila bambini – 439 mila per la precisione, ovvero circa 140 mila in meno rispetto al 2008. Ma questa recessione demografica che sta colpendo l’Italia, ormai dal 2015, ha qualcosa di epocale, almeno a sentire le parole di Giancarlo Bangiardo, presidente dell’Istat: «Siamo di fronte ad un vero e proprio calo numerico di cui si ha memoria nella storia d’Italia solo risalendo al lontano biennio 1917-1918, un secolo fa, un’epoca segnata dalla Grande Guerra e dai successivi drammatici effetti dell’epidemia di `spagnola». Per capire: nel cosiddetto baby boom – il 1964 – vennero al mondo oltre un milione di bimbi .
Boom di stranieri, giovani in fuga dal sud
Il presidente dell’Istat Blangiardo ha messo in luce un fenomeno migratorio di giovani dal sud verso il nord del nostro Paese: « Si osserva un sistematico deflusso di giovani italiani dai 20 ai 34 anni con livello di istruzione medio-alto dalle regioni del Mezzogiorno verso il Centro-Nord (sono stati circa 250 mila durante il decennio)». E anche la presenza di tanti stranieri nel nostro paese: «La componente di origine straniera è rappresentata da 5 milioni e 234 mila residenti, una numerosità di tutto rilievo».
Alessandra Arachi, Corriere.it