I messaggi sembrano indirettamente diretti a Matteo Salvini, che soltanto ieri continuava a rilanciare il taglio delle tasse e l’introduzione dei piccoli titoli di Stato per ripagare i fornitori della Pa. Tria conferma al quotidiano della City di aver appoggiato l’idea della flat tax “per ridurre la pressione fiscale sulla classe media e sui redditi medi”. Tuttavia precisa che la nuova imposta dovrà essere introdotta gradualmente “compatibilmente con i nostri obiettivi di finanza pubblica”. E dovrà essere compensata da tagli di spesa, altrimenti l’anno prossimo scatterà come misura di salvaguardia un aumento dell’Iva.
Anche sui minibot la porta si conferma chiusa. “Quello che posso dire è che nessuno nel governo pensa che dobbiamo uscire dall’Eurozona. Questo è sicuro”, torna a rassicurare Tria a chi gli chiede se il piano per introdurre i Minibot sia un modo per uscire dall’euro. “Non lo so – dice Tria, riferendosi a questa ipotesi – Spero che questo non sia vero. Io non la penso così. Come economista non sono d’accordo con questa idea. Sono un ministro e tutto quello che posso dire è che non abbiamo bisogno di questo strumento”. Poi riferendosi alla proposta di rimborsare i debiti della Pa con i Minibot, dice: “Possiamo pagare tutto questo debito commerciale normalmente usando la nostra moneta, l’euro. Quindi non abbiamo bisogno di altri strumenti valutari”. A chi gli chiede se la situazione potrebbe cambiare nei prossimi cinque anni, Tria replica: “Non so cosa accadrà in futuro e non vedo perchè dovremmo andare nella direzione opposta”.
Dal titolare delle Finanze arriva anche un aggiornamento sulle stime di spesa per le misure-bandiera di M5s e Lega. L’assorbimento inferiore alle attese di Reddito di cittadinanza e Quota 100 potrebbe portare a risparmi di spesa di 3-4 miliardi di euro l’anno prossimo., dice Tria facendo presente che una “serie di misure” sarà necessaria per tagliare il deficit e lasciando quindi intendere che quei denari sono già ipotecati.
Intanto, a palazzo Chigi il vertice vede presenti il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e lo stesso Tria. Tema della riunione la strategia per evitare la procedura d’infrazione Ue e la lettera di risposta da inviare a Bruxelles. Successivamente Conte è atteso alla Camera per l’informativa in vista del Consiglio europeo.
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