(di Tiziano Rapanà) Adesso ci mancavano pure i pregiudizi contro la coppia più amata dai lettori delle cronache rosa. I mitici Belén e Stefano De Martino che tanto hanno fatto sognare e poi tribolare e poi di nuovo sognare i fan, facendo fede al verso della storica canzone Grande grande grande di Tony Renis. Quel “ti amo e poi ti odio e poi ti amo e poi ti odio e poi ti amo” che tanto piace alle casalanghe e ai fan dei vari programmi di Barbara D’Urso e Maria De Filippi. A me dell’amore e del successo dei due campioni del gossip non me ne frega nulla. Tuttavia adesso mi tocca difenderli dall’ira degli intellettuali che vedono come un’immonda ignominia la presenza dei due innamorati all’interno della Notte della taranta, che si terrà nella seconda metà di agosto… Non avete idea di cosa sia successo? Vi spiego tutto. Rai2 trasmetterà, a fine estate, il concertone della Notte della Taranta, il maxi evento che celebra la musica popolare salentina. Freccero, il direttore di rete, ha annunziato la presenza di Belén e De Martino all’evento: commenteranno la diretta da ospiti del backstage. La cosa ha fatto adirare gli intellettuali, i quali hanno sottoscritto un documento (ideato dal professore Andrea Carlino, storico presso l’Università di Ginevra) che rimprovera la Fondazione dell’evento di aver levato “dignità ad una manifestazione che è stata unico e speciale luogo di studio e di (re)invenzione della tradizione musicale salentina, di metissage culturale e sociale, di coinvolgimento della comunità locale e di lavoro scrupoloso sulle fonti della cultura popolare”. E ancora: “Ci chiediamo perché questa paziente costruzione, questo meraviglioso progetto creativo culturale, sociale e politico, debba ora infrangersi vendendo l’anima del Salento al gossip al trash, al populismo, all’acchiappa audience e all’acchiappa chiappe?”. Poveri Belén e De Martino vittime di un preconcetto figlio di una cultura settaria e manichea. A mio avviso non hanno fatto nulla di male per meritare questo tremendo atto di accusa nei loro confronti. Non c’è nulla di immorale nel sedere nel trono del gossip, e la carriera dei due tutto fa pensare tranne che a due figurine significative dell’album mediatico del trash. Sono due persone di talento, che sono riuscite a diventare prime stelle dello star system. Meritano, dunque, pienamente di avere un posto all’interno dell’architettura televisiva dell’evento. Sulle accuse di populismo taccio, anche perché dovrei ricordare ai signori intellettuali i nobili natali russi del movimento omonimo nato verso la metà del XIX secolo e non voglio annoiarvi.