Il DESI, Digital Economic and Society Index, esce tutti gli anni e misura i progressi che ciascun paese fa sulla via del digitale. L’Italia, da tre anni, resta impantanata nelle parti basse della classifica europea. Ma non è solo colpa dei politici. Anche a noi in fondo non ce ne frega abbastanza per inchiodare i nostri rappresentanti alle loro responsabilità
Come che c’entriamo? Se la stessa classifica fosse stata per il calcio, stamattina nei bar non si parlerebbe d’altro: rifondazione! rivoluzione! cambiamo tutto! Se avesse riguardato la corruzione (in realtà non è molto diversa da quella digitale), avremmo trovato editoriali indignati del tipo: ora basta! la gente non ne può più dei corrotti! Se invece avesse riguardato la crescita economica (toh, anche quella è piuttosto simile, sarà un caso?), allora oggi il governo sarebbe ancora più in bilico di quanto non sia, e non avendo idea su come risalire qualche posizione e far crescere davvero l’economia, avremmo riaperto il dibattito su restare o no in questa Europa matrigna.
E invece la classifica pubblicata ieri a Bruxelles riguarda il digitale: si chiama DESI, Digital Economic and Society Index, esce tutti gli anni in primavera e misura i progressi che ciascun paese fa sulla via del digitale, non per il gusto di fare l’ennesima classifica ma perché da qui passa l’unica possibilità per un paese di crescere e di battere la corruzione.
Il DESI tiene conto di un sacco di fattori, dalla connettività alla pubblica amministrazione, dalle imprese alle competenze digitali dei cittadini. E l’Italia resta lì, da tre anni inchiodata al quint’ultimo posto. Avete sentito la notizia al tiggì? L’avete notata in prima pagina sui giornaloni? I nostri facondi politici l’hanno per caso commentata su Twitter? Nulla. Silenzio assoluto.
Ma statene certi: al prossimo evento di giovani al quale saranno invitati diranno con la massima intensità di cui sono capaci che l’Italia ha bisogno di innovazione, che il digitale è il nostro futuro, che le startup sono un toccasana. I più visionari citeranno anche qualche confuso progetto su intelligenza artificiale e blockchain. E torneranno ad occuparsi di cose serie. Per questo è colpa nostra: perché anche a noi in fondo non ce ne frega abbastanza per inchiodarli alle loro responsabilità.
Riccardo Luna, Agi.it