“Ma allora è la norma? Questo è grave!”
“In verità è il secondo sabato, le altre volte il treno è stato puntuale”. E ti pareva! Era la solita inutile esagerazione di Luigino. Chissà che fine ha fatto non lo vedo da anni e penso siano più di due. A distanza di anni, continua a colpirmi quella sua scarsa stima per il mio lavoro. Quel liquidare in “stronzate” le mie riflessioni sul cinema. Qualche anno fa, per il Decoder (il sito “cugino” della Mescolanza), curavo una rubrica di cinema dove suggerivo i film che passavano in tv. Non ebbe alcun successo. E molti, tra cui Luigino, pensavano che i miei articoli non potevano essere presi sul serio. Dovevo, secondo loro, scrivere di “cose più serie”. Come se la cultura fosse una futilità abominevole. Le cose negli anni, con le riflessioni sul mondo della tv, non sono poi cambiate. Gira che ti rigira la morale era sempre la stessa: Tiziano, devi parlare di cose più serie. Ma lasciatemi divertire, rispondo il più delle volte, citando volutamente Aldo Palazzeschi (che i miei simpatici accusatori ignorano). Fatemi vivere nel mondo della cultura, dell’arte, nel mondo delle cose che riguardano la sfera creativa dell’essere umano. La cronaca non fa per me. Anche se oggi vi parlero di un fatto di cronaca, che mi tocca emotivamente.
Ultimamente le cose a Caramanico Terme non vanno bene. Probabilmente non conoscete questa perla dell’Abruzzo. È un bellissimo comune della Val Pescara, che sta vivendo una forte crisi a causa della chiusura delle Terme. Ne ha dato notizia l’ottima testata online AbruzzoWeb. Il sito ha spiegato i motivi della chiusura al pubblico. La società che gestiva le terme è in liquidazione volontaria. E non ci sono ancora spiragli per una riapertura imminente. Il sito ha anche raccontato le ripercussioni che la chiusura ha apportato all’economia locale. La chiusura è stata funesta per “oltre 190 dipendenti direttamente impiegati ai quali si aggiungono tutti i lavoratori dell’indotto, costituito da 1100 posti letto alberghieri, altrettanti extra alberghieri, servizi di ristorazione, e i tanti operatori turistici e commerciali operanti e attivi sull’intero comprensorio”. Le Terme di Caramanico non devono morire. Il governo faccia qualcosa. Carmanico Terme è stato il centro nevralgico emozionale della mia infanzia. Le vacanze più belle le ho fatte lì. Le tristi sorti della mia Caramanico mi inquietano. Sono anni che non torno in Abruzzo e vorrei farlo quanto prima. Qualcuno intervenga, perché le terme sono l’epicentro dell’economia dei comuni della Val Pescara nonché un pilastro della sanità abruzzese. Io stesso posso testimoniare l’efficacia dei trattamenti termali: le cure mi proteggevano da ogni tipo di malanno stagionale.