Nibali preso in Giro e Laura Morante racconta quando Carmelo Bene…
IL 4 GIUGNO 1994 A ROMA MORIVA MASSIMO TROISI
(di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) Prima di tutto, oggi, vorrei ricordare (con affetto e stima) uno dei più grandi artisti del cinema italiano. Il 4 giugno 1994 – era un sabato – morì a Roma, a soli 41 anni, Massimo Troisi: per un infarto conseguente a febbri reumatiche. Massimo si era affermato come uno dei più amati ‘nuovi comici’, a fianco di Roberto Benigni e Carlo Verdone. Era nato a San Giorgio a Cremano, nell’hinterland napoletano, nel 1953. Sono passati venticinque anni dalla sua scomparsa, e sembra ieri. La sua popolarità è intatta. È impossibile non pensare a cosa avrebbe potuto fare Troisi, in questi cinque lustri, con il suo talento particolare, se il destino non li avesse portato via.
QUELLA VOLTA CHE CARMELO BENE CHIUSE LA MORANTE IN CAMERINO
Carmelo Bene era nato il 1 settembre 1937 a Campi Salentina (morì a Roma il 16 settembre 2002). Ieri, al Festival della Bellezza di Verona, Laura Morante ha raccontato a Gianni Canova di quando ha lavorato con Carmelo Bene, Nanni Moretti e Bernardo Bertolucci. Emilia Costantini sul Corriere della Sera ha anticipato: «Quella volta che Carmelo Bene la fece sequestrarein unteatro sela ricordaancora? Morante: “Do vevo rientrare nella mia compagnia di danza da cui ero stata soltanto ‘pre stata’ a Carmelo per partecipare a un suo spettacolo… ma lui non era d’accordo e mi fece rinchiudere in un camerino al Teatro Quirino, guardata a vista dal suo direttore di scena”. Era preoccupata? “Per niente! Semmai divertita, solo che, quando finalmente fui liberata, arrivai in ritardo all’appuntamento con i miei compagni danzatori: loro pensavano che mi fossi inventata il ‘rapimento’ e, nello spettacolo successivo,venni punita, mi relegarono in un ruolo minore”. Un carattere difficile, Bene… “Difficile?Arrivò a licenziarmi in tronco perché mi rifiutavo di indossare un’orrenda calzamaglia trasparente. Io non mi arresi e attivai contro di lui una vertenza sindacale anche perché, pur essendo generoso, a noi attori non ci pagava, diceva: “Dovete essere voi a pagare me, per ciò che vi faccio fare!”. Una sera entrai nel suo camerino urlando a pugno chiuso: el pueblo unido jamás será vencido…».
110 ANNI DI SCHERMA, A PALERMO UNA MOSTRA CON MATTARELLA
Nel Palazzo dei Normanni nella “sua” Palermo il presidente della repubblica Sergio Mattarella inaugura la mostra ‘Un TesOro italiano’, per i 110anni dalla fondazione della Federazione italiana scherma. Il capo dello Stato assisterà alla proiezione del video ‘110 anni d’Italia’, di scherma e d’azzurro. Presenti anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Federazione italiana scherma Giorgio Scarso, il presidente del comitato italiano paralimpico Luca Pancalli e il capo della Polizia Franco Gabrielli.
NIBALI, LO SQUALO DIMESSINA POTEVA BATTERE ANCHE CARAPAZ?
Ha ormai 34anni, é nato il 14 novembre 1984 a Messina. E molti dicono e scrivono, affettuosamente, che la sua è stata un’ottima prova, al Giro d’Italia Vincenzo Nibali non poteva faredi meglio. Ma é proprio vero? Domenica, chiudendo nono a Verona, Nibali è salito sul secondo gradino del podio: «Nessun rimpianto, penso di aver fatto un bel Giro. Ho avuto dei grandi rivali, Carapaz ha dimostrato di essere forte e di meritare. Tutti i leader ci siamo controllati stretti, marcati, soprattutto nella prima parte del Giro, poi non è stato semplice recuperare. Carapaz non ha rubato nulla, è stato fortissimo».Grandi feste in Ecuador, il Giro non era mai stato vinto da un corridore ecuadoregno. Ma insomma! Nibali aveva conquistato il diritto a essere chiamato ‘lo Squalo’ con vittorie impressionanti: il Tour de France, due volte il Giro, laVuelta, la Milano-Sanremo,(duevolte) il Giro di Lombardia. I suoi fan più accaniti dicono – suoni come un complimento – dicono che avrebbe potuto battere Carapaz, se fosse stato più audace e meno tattico.