Terroni caput mundi / Lagioia fa collezioni di stroncature
20 Maggio 2019
Sorcier sul Foglio definisce il libro dello scrittore povero di contenuti
LA SOLITUDINE DI SILVIO ORLANDO (di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) Silvio Orlando – nato a Vomero il 30 giugno 1957, età 61 anni – è in scena con ‘Si nota all’imbrunire – Solitudine da paese spopolato’: uno spettacolo con Maria Laura Rondanini, Riccardo Goretti, Roberto Nobile, Alice Redini. Autrice e regista Lucia Calamaro. Spiega Orlando: “Quest’uomo, come me, porta in scena una certa malinconia. Ho anch’io latendenza a ritirarmi, provo un certo fastidio per i traffici umani. Da questo punto di vista, il lavoro per me è stata una salvezza. Però il Silvio della pièce spinge questa malinconia ai limiti estremi. Lui è completamente sconnesso dagli altri. Soffre di quella che potremmo chiamare anoressia dell’anima. Gli esperti la chiamano solitudine sociale:nonne soffrono solo uomini e donne della terza età, ma anche i giovani.” La trama: è lastoria di un uomo che si è isolato a vivere, da anni, in un paese sempre più spopolato. È ironico, cattivo nei giudizi su tutto e tutti. Riceve la visita dei figli e del fratello, infine si scopre che è afflitto da un grande dolore perché… La tournée: dopo i successi a Bologna, Roma e Napoli e altre città, si conclude a Catania dal 23 al 26 maggio. Magistrale Orlando, eccellente regia. Si piange e si ride.
CHIANURA ‘PUNTO E A CAPO’ Carlo Chianura (Taranto, 1954), è giornalista professionista dal 1983, caposervizio di politica interna a “La Repubblica”. Vive a Roma, è sposato con tre figli, è laureato in architettura. È stato riconfermato portavoce di ‘Punto e a capo’ per il prossimo quadriennio. La proclamazione è avvenuta a Roma i l4 aprile dopolevotazionionline tra gli iscritti. Viceportavoce sono stati eletti Mario Antolini (vicario) e Gianni Dragoni, Alessandra Spitz farà parte dell’esecutivo. Nel consiglio consultivo entrano Enzo Iacopino, Pierluigi Franz e Simonetta Di Pillo, mentre Liliana Madeo è stataconfermata presidentedel collegio dei probiviri, di cui fanno parteGiovanni Innamoratie Rossella Lama. Nel 1998 Chianura ha vinto assieme a Giulio Anselmi il Premio Amalfi di giornalismo, assegnato da una giuria presieduta da Gaetano Afeltra.
LORUSSO, CRESCONO I PENSIONATI Raffaele Lorusso, nato a Conversano, in provincia di Bari, il 5 dicembre 1967, è giornalista professionista dal 27 gennaio 1999. Era stato eletto nuovo segretario della Federazione nazionale della Stampa con 213 preferenze alla prima votazione, precedendo Carlo Parisi – segretario della federazione calabrese. Succede a Franco Siddi che ha guidato la FNSI negli ultimi sette anni. Nell’ultimo Congresso FNSI di Levico Terme (TN) ha puntualizzato: “Meno giornalisti occupati e più pensionati”. E ha spiegato le difficoltà odierne dell’Inpgi con i numeri: “Negli ultimi dieci anni i giornalisti occupati sono passati da 18.866 a 15.016, mentre i pensionati sono aumentati da 4.256 a 7.240”. Lorusso è il primo segretario proveniente da ‘Repubblica’. In precedenza solo Miriam Mafai era arrivata ai vertici della Fnsi, con la carica di presidente.
SORCIER STRONCA LAGIOIA
Non si fermano le polemiche su Nicola Lagioia, direttore del salone del libro a Torino. L’ultima: rispolverata la stroncatura su Il Foglio, di Joseph Sorcier (3 luglio 2015). “Il libro di Lagioia, Laferocia, Einaudi, è deliziosamente stentato, tirato per le lunghe ed esemplarmente povero di contenuti. D’altronde perché largheggiare in un momento di crisi economica? E come non apprezzare il senso della misura con cui Lagioia a tratti lascia cadere qualche cesellato riferimento all’indifferenza della natura ai tormenti dell’umanità?… Lagioiaesce daunaprovadifficile. Quandohaesordito nel 2001 con ‘Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj” (minimum fax), molti credevano che non ci sarebbe riuscito e invece “La ferocia” è la prova provata che ci avrà messo quattordici anni, ma non c’è la minima traccia di Tolstoj nelle sue pagine. Anche se l’unica ferocia è quella di infliggerlo agli incauti lettori che comprano speranzosi i libri dei premi più o meno letterari.