L’economia non cresce o se lo fa, almeno in parte dell’Europa, lo fa con incrementi dello zero virgola. Un rimedio per far salire il fatturato delle aziende e il Pil ci sarebbe: favorire l’equilibrio di genere sul posto di lavoro, assumendo donne e combattendo il sessismo sui luoghi di lavoro. Un mix che permetterebbe di raggiungere 28 mila miliardi di dollari di Pil mondiale entro il 2025. La ricetta è del Fondo monetario internazionale che, dati alla mano, spiega che avvalersi delle donne in quelle che sono le posizioni strategiche aumenterebbe l’economia globale del 35%. Un pensiero condiviso anche da uno studio condotto dalla Harvard Business Review: l’equilibrio di genere permetterebbe di raggiungere 28 mila miliardi di dollari del Pil mondiale entro il 2025. Obiettivo crescita dunque. Una equazione più donne al lavoro più fatturato sempre ribadita da molti economisti.
Non solo. Il gender gap non piace ai Millennials. Se per educazione gli anziani di oggi, erano tesi a far carriera, lasciando alla donna il compito di occuparsi delle cose di casa, i Millennials, sono l’esatto contrario. Quando devono scegliere dove lavorare l’85% preferisce farlo in aziende dove la parità viene garantita. E ancora, il gender balance, secondo gli studiosi, così come la presenza massiccia di donne nei posti di lavoro, conduce anche a un un netto miglioramento delle condizioni psicofisiche. Tant’è che un sondaggio condotto da Reuters su oltre mille lavoratori ha evidenziato come il mix di genere aumenti la soddisfazione lavorativa, la felicità e la produttività, riducendo tra l’altro l’assenteismo.
Ma qual è il giusto mix per raggiungere il risultato migliore? Secondo il Gruppo Sodexo che ha approfondito il tema, il team di lavoro “perfetto” è composto da un 40% di donne e un 60% di uomini. Peccato però che a livello mondiale le donne occupino solo il 24% dei ruoli dirigenziali e nei Consigli di amministrazione arrivano a un misero 15%. Troppo poco. Nei team rispettosi dell’equilibrio di genere – secondo il Gruppo Sodexo – la fidelizzazione del cliente è superiore del 12%, la crescita in termini di fatturato arriva a un più 23% e gli infortuni sul lavoro scendono.
“L’equilibrio di genere nelle aziende apporta vantaggi concreti anche in termini di performance e pertanto risulta essenziale, ma si tratta di una trasformazione culturale che richiede consapevolezza e determinazione – spiega Nadia Bertaggia, Direttore risorse umane e organizzazione di Sodexo Italia. – La nostra azienda sta aprendo da anni la strada verso ambienti di lavori inclusivi e la grande attenzione in tema di diversità è supportata da dati eloquenti: il 50% del nostro Cda e più del 32% dei team dirigenziali del Gruppo hanno le donne come protasgoniste. Ma sappiamo benissimo che la strada da percorrere è lunga. Ci stiamo impegnando affinché nel 2050 il 100% dei nostri collaboratori possa lavorare in team rispettosi dell’equilibrio di genere”. Cioé 6 uomini e 4 donne in un team di dieci. L’equilibrio perfetto. Un pensiero condiviso da Marina Osnaghi, prima Master certificated coach italiana, che nella sua carriera ha affiancato donne Ceo e imprenditrici a raggiungere grandi risultati.
Che la riduzione del gender gap e il lavoro delle donne rappresentino una spinta per l’economia è noto da tempo. Peccato però che mancano i supporti a favore del lavoro femminile. Supporti che non possono essere solo culturali. Asili, congedi, part time, incentivi economici alla maternità. Sono anche questi gli strumenti che aumentano l’occupabilità femminile. E se si guarda all’Europa il panorama è chiaro: sono i Paesi dove questi elementi sono realtà a fare la differenza. Oltre naturalmente al livello dei salari.
Barbara Ardù, Repubblica.it