La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta, al momento senza ipotesi di reato né indagati, sul caso dell’acquisto da parte del sottosegretario Armando Siri di un immobile a Bresso, alle porte di Milano, attraverso un mutuo di 583mila euro acceso con una banca di San Marino. La vicenda, anticipata dal programma ‘Report’, riguarda l’acquisto di una palazzina attraverso un mutuo euro senza ipoteca. Il notaio che ha effettuato il rogito ha segnalato l’operazione sospetta all’Uif di Banca d’Italia sollevando sospetti sulla provenienza del denaro. Il senatore leghista avrebbe intestato la proprietà – costituita da sette appartamenti, un negozio, un laboratorio e alcune cantine – alla figlia ma il denaro, come scritto nell’atto, sarebbe stato messo a disposizione dal padre, a titolo di liberalità, pertanto non soggetto all’imposta di donazione. Poi separatamente la giovane avrebbe firmato una procura irrevocabile al padre a vendere l’immobile a se stesso o a terzi. Un’accusa che Siri respinge sostenendo l’assoluta correttezza dell’acquisto. “Posso solo ribadire che l’acquisto dell’immobile è stato perfezionato nella totale trasparenza e nel pieno rispetto delle regole” ha detto all’Adnkronos Marco Luca Perini, capo segreteria del sottosegretario leghista Armando Siri. “Mio padre ha agito in qualità di mediatore immobiliare con agenzia operante in Bresso e il sottoscritto ha acquistato una piccola porzione dell’unità immobiliare come investimento personale”. A gestire l’acquisto della palazzina, come indicato da Report, è stata l’agenzia immobiliare di Policarpo Perini che nel 2013 era candidato come sindaco di Bresso proprio con il partito fondato da Siri. Policarpo è il padre di Marco Luca Perini che difende la trasparenza del suo investimento. “Ogni documentazione attestante quanto sopra dichiarato sarà resa disponibile, qualora richiesta, alle autorità competenti”.
Adnkronos