Il ceto medio
«L’andamento degli aiuti alle famiglie in Italia, dopo i 20 mila euro annui e fino a 50 mila – dice di Maio – crolla, mentre il grafico degli aiuti negli altri Paesi ha un andamento lineare. In un momento di difficoltà economica a livello europeo, e oserei dire mondiale – sostiene – quello che dobbiamo fare è mettere in sicurezza il ceto medio, quelle famiglie che già nella crisi del 2008 sono andate man mano scivolando verso la povertà e dobbiamo continuare a proteggerlo anche perché deve aiutarci in un’altra crescita quella demografica che è probabilmente più importante anche di quella economica». Il nodo chiave del reddito di cittadinanza è in realtà legato al lavoro: chi non accetta di lavorare dovrebbe perdere il sussidio, ma la lentezza e i ritardi con cui sta partendo l’operazione navigator lascia aperto il dubbio che il reddito possa diventare un contributo a «fondo perduto», slegato dalla ricollocazione professionale.
Corriere.it