Nel dettaglio, gli Stati Uniti hanno minacciato di imporre tariffe per 11,2 miliardi di dollari (circa 10 miliardi di euro) all’Unione europea, anche se l’esatto ammontare dei dazi Usa sarà oggetto di un arbitrato con il Wto (occorrerà attendere la prossima estate). Nel comunicato, il rappresentante commerciale Usa, Robert Lighthizer, ha sottolineato che il Wto ha ripetutamente accertato che i sussidi Ue a Airbus hanno avuto ricadute negative sugli Stati Uniti, per una cifra pari, appunto, a 11 miliardi di dollari di scambio commerciale. Ad ogni modo, aggiunge il rappresentante, «il nostro obiettivo finale è quello di concludere un accordo con l’Unione europea per fermare le sovvenzioni ai grandi vettori civili», motivo per cui quando la Ue fermerà tali «aiuti nocivi» i dazi potranno essere riportati alla normalità.
La minaccia degli Stati Uniti apre un nuovo capitolo nello scontro che va ormai in scena da 14 anni tra Boeing e Airbus, con i rispettivi paesi che si accusano reciprocamente davanti all’Organizzazione mondiale del commercio di sovvenzionare con aiuti di stato il proprio campione aerospaziale. Boeing, ovviamente, ha accolto favorevolmente la presa di posizione dell’amministrazione Usa, ricordando di aver «sempre sostenuto il rispetto da parte degli Stati Uniti delle decisioni del Wto», invitato la Ue a «seguire questo esempio e a interrompere qualsiasi sostegno governativo illegale ad Airbus».
Corriere.it