L’annuncio di Trump è arrivato dopo un colloquio alla Casa Bianca al quale la ministra è arrivata non intenzionata a dimettersi ma, rivelano fonti dell’amministrazione, è stata costretta a farlo dal presidente che, nel corso dei 18 mesi del mandato della Nielsen, più volte ha espresso frustrazione per le sue posizione da lui definite troppo poco dure sui migranti.
Con la stessa motivazione, due giorni fa, Trump ha ritirato all’improvviso la nomina da lui stesso fatta per il nuovo capo dell’Ice, la temuta polizia anti-immigrati, Ronald Vitiello, affermando di volere andare “in una direzione più severa”. Il presidente americano era stato sul punto di licenziare Nielsen già lo scorso autunno, furioso per l’avvicinarsi al confine Usa della carovana dei migranti.
La ministra sembrava essersi però riconquistata la fiducia dopo aver ordinato agli agenti di confine di usare i lacrimogeni contro i migranti che cercavano di sfondare la barriera e dopo aver convinto il Messico ad accogliere i migranti in attesa della risposta per la loro richiesta di asilo negli Usa.
Nielsen aveva parecchi nemici alla Casa Bianca, in particolare il consigliere per la Sicurezza, John Bolton, e Stephen Miller, il falco anti-immigrati che guida la politica di Trump in materia, che consideravano la protetta dell’ex capo dello staff John Kelly non in grado di portare avanti una linea sufficientemente dura e severa.
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