Il cane è il migliore amico dell’uomo, ma sicuramente in un prossimo futuro questa massima avrà ancora più valore. E non perché è un animale sensibile, che sta sempre vicino al padrone, è capace di comunicare sentimenti e di capire quello che dice, ma per una sua caratteristica biologica. Grazie al loro olfatto infatti potranno essere diagnosticati i tumori, non appena si presentano.
Un nuovo studio presentato all‘American Society for Biochemistry and Molecular Biology, il meeting annuale che si tiene a Orlando, Florida e raccoglie migliaia di studiosi, dimostra che i cani, annusando il sangue dei pazienti, riescono a rilevare la presenza di cellule cancerose con un attendibilità pari al 97 per cento. Il risultato è che in questo modo si potranno fare indagini precoci, poco invasive e soprattutto poco costose.
Una ricerca della London School of Hygiene & Tropical Medicine, Inghilterra, li ha utilizzati per diagnosticare le infezioni di malaria, una malattia endemica nei bambini dell’Africa occidentale. In questo caso è bastato mettergli sotto il naso i calzini sporchi, perché chi è malato ha un diverso odore. I cani hanno identificato il 70 per cento dei malati e il 90 per cento di quelli sani.
Il naso dei cani è un organo molto sviluppato. Hanno, a seconda delle razze, tra 125 e 220 milioni di recettori, contro i 5 milioni dell’uomo che gli permettono di essere 10 mila volte più accurati di noi nel rilevare odori diversi.
Ma anche il cervello è differente: la corteccia olfattiva canina, che elabora le informazioni, occupa il 12,5 % della massa totale del cervello, quella umana ne ricopre appena l’1%. Non a caso vengono utilizzati per rintracciare droghe, esplosivi, tartufi, persone scomparse e molte altre sostanze chimiche.
Un team della Duke University di Durham, Carolina del Nord, Usa, sta facendo i primi passi per mettere a punto un naso robotico da usare al posto dei cani. Il prototipo è basato su recettori che rilevano cocaina o marijuana presenti nel topo, che vengono coltivati in un mezzo liquido che contiene molecole che si illuminano quando reagiscono positivamente.
BioScentDx, il centro di ricerca di Myakka City, FL 34251, Stati Uniti che ha effettuato lo studio sul cancro, lavora sull’olfatto canino utilizzando cani beagles e basset hounds. Nel novembre scorso ha indagato sulcancro al seno chiedendo alle partecipanti di fornire dosi del loro fiato. Le pazienti ordinavano un test, una volta ricevuto respiravano in una mascherina che raccoglieva il loro respiro e infine rispedivano il campione. Una volta tonato in laboratorio, veniva sottoposto all’esame e nel caso fosse positivo, il cane si sedeva.
Visto che è un animale sensibile, bisognerebbe forse anche indagare cosa ne pensa. In uno studio pubblicato sul Journal of Comparative Psychology alla fine del 2018, si è cercato di capire se l’odore viene solo rilevato o se aiuta anche a creare una rappresentazione di qualche elemento, vale a dire viene identificato con qualcosa di specifico. La risposta è sì. Se i cani sentono qualcosa che non corrisponde con quello che si aspettavano, hanno una reazione di esitazione. Forse dovremmo allenare il nostro cane di casa in modo che possa avvertirci subito se ci stiamo ammalando.
Businessinsider