La stessa Microsoft vuole che smettiate di usare Internet Explorer come browser. Ecco perché dovreste farlo

Sebbene il panorama dei browser sia ormai pieno zeppo di interessanti e decisamente ben più performanti alternative, gli utenti che, ad oggi, utilizzano imperterriti Internet Explorer – il vetusto navigatore dell’azienda Redmond che sino a qualche tempo addietro continuava a mantenere la sua indiscussa egemonia – sono ancora tanti, troppi.

Che IE sia eccessivamente lento e retrogrado per gli standard attuali è un dato di fatto, tant’è vero che in Windows 10 viene proposto come alternativa “nascosta” a Edge, il moderno browser di Microsoft che prossimamente verrà basato su Chromium e potrà quindi essere impiegato indipendentemente dal sistema operativo. Quello che però, molto probabilmente, non era ancora chiaro ai più è che la stessa “casa madre” vuole che gli internauti smettano di usare Internet Explorer per navigare in Rete.

No, non è uno scherzo e sì, potrebbe sembrare un’affermazione poco sensata, è vero, ma in realtà l’esortazione di Microsoft nasconde una buona logica. Come già detto, il predominio di IE è stato da tempo abbattuto da altri browser più prestanti e al passo coi tempi. Tuttavia in circolazione vi sono ancora delle applicazioni che richiedono l’uso di Internet Explorer per ragioni legate alla compatibilità. Ecco spiegato il motivo per cui IE continua ad essere incluso in Windows: si tratta, dunque, solo ed esclusivamente di una questione di retrocompatibilità.

Tolto ciò, l’uso di Internet Explorer per la “normale” navigazione in Internet non è affatto consigliabile, in quanto non offre né il supporto alle ultime tecnologie, né i necessari aggiornamenti di sicurezza che permettono di solcare i “meandri” del Web con tranquillità. Per queste ragioni, Microsoft ritiene che IE non può e non debba essere usato come un browser.

Addirittura, Chris Jackson, l’esperto di sicurezza informatica di Microsoft, sostiene che continuando a usare il tanto discusso browser non si faccia altro che contribuire a far aumentare il cosiddetto debito tecnico delle società. Detta in termini più spiccioli, vanno ad aggiungersi ulteriori costi aggiuntivi perché si sceglie un’opzione più comoda al momento e non una che dia vantaggi sul lungo termine e il fatto che gli sviluppatori che creano una pagina Web con IE 6 o versioni superiori utilizzino delle implementazioni che risalgono al 1999 la dice lunga, molto lunga.

Martina Oliva, Business Insider Italia

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