Il Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi ieri sotto la presidenza di Carlo Malacarne, ha approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio di esercizio per il 2018 e la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario 2018 (DNF), redatta ai sensi del Decreto Legislativo n. 254/2016. Il Consiglio, inoltre, ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,2263 euro per azione, di cui 0,0905 euro per azione già distribuiti a titolo di acconto nel mese di gennaio 2019.
Highlight
Prosegue l’evoluzione di Snam: i principali indicatori economici sono in crescita rispetto all’anno precedente e superiori alle guidance comunicate al mercato
- Utile netto adjusted1: 010 milioni di euro (+70 milioni di euro; +7,4% rispetto al 2017), che beneficia del positivo andamento della gestione e della riduzione del costo del debito
- Utile netto adjusted per azione2: € cent 30,6 (+8,8% rispetto al 2017)
- Migliorata la guidance sull’utile netto 2019: +5% rispetto al 2018 (rispetto alla precedente previsione di crescita del +4%)
- Utile operativo adjusted: 405 milioni di euro (+42 milioni di euro; +3,1% rispetto al 2017, grazie anche agli effetti delle azioni di efficienza poste in atto e ai servizi di bilanciamento)
- Investimenti tecnici: 882 milioni di euro, di cui investimenti in innovazione e transizione energetica (Snamtec) 125 milioni di euro
- Free cash flow:161 milioni di euro
- Indebitamento finanziario netto:548 milioni di euro (11.550 milioni di euro al 31 dicembre 2017)
- Riduzione del costo del debito: dal 2% del 2017 all’1,5%
- Aumento dell’efficienza operativa: 36 milioni di euro di efficienze sui costi rispetto al 2016
- Ritorni agli azionisti: oltre 1,1 miliardi di euro tra dividendi distribuiti e buyback
- Dividendo proposto: 0,2263 euro per azione
Fatti di rilievo
- Attività internazionali: acquisita in data 20 dicembre 2018, tramite una società di scopo posseduta da Snam (60%), Enagás (20%) e Fluxys (20%), la quota del 66% di DESFA per un controvalore complessivo di 535 milioni di euro
- Transizione energetica: come annunciato durante la presentazione del Piano strategico, a novembre 2018, sono stati avviati i nuovi business che posizionano Snam come leader nell’ambito della transizione energetica, anche tramite l’acquisizione di eccellenze tecnologiche in questo settore. In particolare, sono state completate le acquisizioni dell’82% di TEP Energy Solutions (TEP), del 70% di IES Biogas (società attiva nella realizzazione di impianti di Biometano), del 100% di Enersi Sicilia S.r.l. e del ramo d’azienda dedicato alle soluzioni tecnologiche per stazioni di rifornimento di gas naturale per l’autotrazione di M.T.M. Nel corso del 2018, sono state inoltre consegnate le prime 6 stazioni per il rifornimento di gas naturale per autotrazione
- Buyback obbligazionario: conclusa, in data 10 dicembre 2018, l’operazione di riacquisto sul mercato di proprie obbligazioni per un valore nominale complessivo pari a circa 538 milioni di euro, cedola media pari a circa il 2,6% e durata residua pari a circa 3,7 anni
- Share buyback: riacquistate nel corso del 2018, nell’ambito del programma di share buyback, complessivamente n. 113.881.762 azioni Snam, pari al 3,28% del capitale sociale, per un costo di 426 milioni di euro
Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, ha commentato così i risultati: “Il 2018 è stato un anno di grande evoluzione per Snam. Abbiamo superato tutti i nostri obiettivi industriali e finanziari e l’avvio del progetto Snamtec valorizza il riposizionamento della società come protagonista della transizione energetica. Le nuove iniziative nel gas rinnovabile, nell’efficienza energetica e nella mobilità sostenibile, oltre all’innovazione tecnologica e sociale, sono diventate la cifra distintiva della Snam dei prossimi anni. Grazie al positivo andamento della gestione, all’efficienza operativa, alla riduzione del costo del debito e al buyback abbiamo aumentato negli ultimi due anni l’utile per azione del 26% e il dividendo dell’8%, posizionandoci nella fascia più alta del settore. I progressi fatti nel 2018 ci hanno consentito di presentare un importante piano di crescita e sviluppo per i prossimi quattro anni. Aumenteremo gli investimenti in Italia e punteremo a far crescere l’utile e il dividendo per azione del 5% all’anno. A fine piano, l’utile derivante dagli investimenti per la transizione energetica, dai nuovi servizi e dalle attività internazionali supererà il 25% del totale”.