Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso la grazia a tre anziani che hanno ucciso per pietà o disperazione: il veneto Franco Dri, il fiorentino Giancarlo Vergelli e il pratese Vitangelo Bini.
Vergelli e Bini uccisero le mogli malate di Alzheimer. Giancarlo Vergelli strangolò la moglie di 88 anni con una sciarpa poi andò a costituirsi dalla polizia dicendo: «Non ce la facevo più, non sopportavo che le sue condizioni peggiorassero ancora». Vergelli fu condannato dalla corte d’appello di Firenze a 7 anni e 8 mesi. Vitangelo Bini, 89 anni, stava scontando una condanna a 6 anni e 6 mesi per l’omicidio della moglie,anche lei malata di Alzheimer. Nel 2007, la moglie si trovava ricoverata all’ospedale di Prato perché era peggiorata. Bini prese una pistola e la raggiunse nel reparto uccidendola con tre colpi, consegnandosi subito dopo. Intervistato, raccontò la sua storia dicendo: «Non potevo lasciarla soffrire».
L’altro provvedimento di clemenza riguarda Franco Dri, 79 anni, di Pordenone che sparò al figlio tossicodipendente, persecutore della famiglia. L’anziano, non in perfetto stato di salute, era stato condannato in appello a una pena di oltre sei anni. L’atto di clemenza individuale ha riguardato il residuo della pena della reclusione ancora da espiare – circa tre anni e sei mesi. Per sostenere la richiesta di grazia al capo dello Stato, i cittadini di Fiume Veneto avevano avviato una petizione, raccogliendo oltre mille firme. Anche la moglie e l’altro figlio di Dri avevano chiesto in una lettera che fosse concessa la grazie.
Mattarella ha accolto le richieste, in ragione dell’età avanzata, delle precarie condizioni di salute, dei pareri favorevoli espressi dalle autorità giudiziarie e delle eccezionali circostanze in cui sono maturati i delitti, evidenziati nelle sentenze di condanna.
Corriere.it