«Proteggere le vittime»
Il Papa ha ricordato la quinta «Giornata mondiale contro la tratta di persone», che è stata celebrata due giorni fa e ha salutato i partecipanti alla marcia di sensibilizzazione sul terribile fenomeno: «Faccio appello specialmente ai governi, perché siano affrontate con decisione le cause di tale piaga e siano protette le vittime. Il motto della Giornata di quest’anno è “Insieme contro la tratta”, è un invito ad unire le forze per vincere questa sfida». E ha aggiunto: «Tutti però possiamo e dobbiamo collaborare denunciando i casi di sfruttamento e schiavitù di uomini, donne e bambini», ringraziando «tutti coloro che combattono su questo fronte, in particolare tante religiose». Poi ha chiesto alla folla di recitare con lui la preghiera a santa Giuseppina proprio sulla schiavitù, il cui testo era stato distribuito sulla piazza: «La preghiera è la forza che sostiene il nostro impegno comune».
«Come gli apostoli, in barca fra le difficoltà della vita»
Poco prima Francesco aveva parlato, da un punto di vista più strettamente religioso, della necessità di affidarsi a Dio, commentando l’episodio evangelico della pesca miracolosa: «Se ci fidiamo di Lui, ci libera dal nostro peccato e ci apre davanti un orizzonte nuovo: collaborare alla sua missione». Spiegando: «Quella degli apostoli, che tornarono al largo seguendo l’esortazione di Gesù, è la risposta della fede, che anche noi siamo chiamati a dare; è l’atteggiamento di disponibilità che il Signore chiede a tutti i suoi discepoli, soprattutto a quanti hanno compiti di responsabilità nella Chiesa. Dio ci chiede di accoglierlo sulla barca della nostra vita, per ripartire con Lui e solcare un nuovo mare, che si rivela carico di sorprese. Il suo invito a uscire nel mare aperto dell’umanità del nostro tempo, per essere testimoni di bontà e di misericordia, dà senso nuovo alla nostra esistenza, che rischia spesso di appiattirsi su sé stessa. A volte possiamo rimanere sorpresi e titubanti di fronte alla chiamata del Maestro divino, e siamo tentati di rifiutarla per la nostra inadeguatezza». Per il Papa, «il miracolo più grande compiuto da Gesù per Simone e gli altri pescatori delusi e stanchi, non è tanto la rete piena di pesci, quanto l’averli aiutati a non cadere vittime della delusione e dello scoraggiamento di fronte alle sconfitte. Li ha aperti a diventare annunciatori e testimoni della sua parola e del regno di Dio. E la risposta dei discepoli è stata pronta e totale». «La Vergine Santa, modello di pronta adesione alla volontà di Dio, ci aiuti – ha concluso infine – a sentire il fascino della chiamata del Signore, e ci renda disponibili a collaborare con Lui per diffondere dappertutto la sua parola di salvezza».
Ester Palma, Corriere.it