Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che l’intervento militare in Venezuela è “un’opzione sul tavolo” che verrà considerata nel caso in cui il Presidente Nicolas Maduro non accetti di dimettersi e di indire regolari elezioni. Si tratta in realtà di una presa di posizione che è diretta conseguenza del fatto che, negli scorsi giorni, gli Stati Uniti, il Canada e diversi paesi dell’America Latina e l’Unione Europea (ma non l’Italia) hanno riconosciuto come legittimo presidente Juan Guaido e sconfessato Maduro, considerato un dittatore, reo di aver sopresso ogni forma di opposizone legittima sia parlamentare che di protesta (a decine i manifestanti morti solo negli ultimi mesi) e di aver tenuto, lo scorso anno, elezioni truccate per consolidare il suo potere. Maduro, almeno per ora, sembra avere dalla sua Russia, Cina e Turchia e il e parte dell’esercito. Quel che ancora non è del tutto chiaro è cosa vogliono i Venezuelani che, questo è un dato di fatto, arrivano da un durissimo periodo di fame e povertà, tanto che si stima che circa un milione di loro sia emigrato nella vicina Colombia.