Nel mezzo del rallentamento economico dell’Eurozona, la Bce non cambia rotta ma per bocca del governatore Mario Draghi riconosce che ora i rischi sulla crescita peggiorano (diventano al “ribasso” nel linguaggio del banchiere centrale), a causa delle “incertezze legate a fattori geopolitici, alla minaccia del protezionismo, alle vulnerabilità dei mercati emergenti e alla volatilità dei mercati finanziari”. Un segnale atteso dagli osservatori, che mette la Banca centrale nella condizione di esser pronta a supportare i mercati qualora il quadro peggiorasse.
Il Consiglio direttivo di Francoforte ha deciso di lasciare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%. Uguale, nella comunicazione ufficiale della Bce, anche la previsione sulla politica monetaria del futuro: l’Eurtower si attende che i tassi di interesse di riferimento si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino all’estate del 2019 e “in ogni caso finchè sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine”. Per quanto riguarda le misure non convenzionali di politica monetaria, il Consiglio direttivo intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza “per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento”, e in ogni caso “finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario”.
Draghi ha riconosciuto in conferenza stampa che i dati arrivati ultimamente hanno mostrato la debolezza del momento con una “evoluzione economica più debole rispetto alle attese”; dall’altra parte, la forza del mercato del lavoro – insieme alla politica monearia della stessa Bce – continua a lasciare la Banca centrale fiduciosa circa il raggiungimento degli obiettivi di inflazione vicino al 2%. In ogni caso, una posizione accomodante da parte della Bce è ritenuta ancora necessaria e il Consiglio è pronto a rivedere gli strumenti dispiegati, per centrare il target sui prezzi.
Rispondendo alle domande dei cronisti, il governatore ha chiarito che nel Consiglio “non è stata presa alcuna decisione” circa le Tltro, le aste di liquidità agevolata attese dalle banche, nonostante il tema sia stato sollevato da diversi partecipanti alla riunione. La decisione di riconoscere il rallentamento economico e cambiare il bilanciamento dei rischi sulla crescita è stata “unanime”.
Repubblica.it