Lo stesso Tim Cook ammette nella lettera agli investitori che fra le ragioni delle performance inferiori alle attese dello smartphone ci sarebbero le più economiche politiche di sostituzione delle batterie per il 2018
Tempi un po’ più duri del solito per Apple, che ha appena annunciato un taglio delle stime sulla crescita dei ricavi. Il colosso di Cupertino ha ritoccato al ribasso i conto dell’ultimo trimestre del 2018, provocando la caduta del titolo a Wall Street (fino all’8%) e la sospensione temporanea dagli scambi.
Il gruppo ha comunicato agli investitori il taglio delle previsioni, anticipando dunque possibili report negativi, direttamente attraverso una lettera firmata dal Ceo Tim Cook. I risultati dei tre mesi finali dell’anno “potrebbero essere diversi” da quanto previsto in precedenza. I ricavi a 84 miliardi di dollari saranno in calo rispetto ai 91,5 miliardi previsti e anche rispetto agli 88,2 dello stesso periodo dell’anno precedente. La causa sarebbe nella domanda di iPhone, più debole di quanto immaginato.
Ma perché i clienti comprano meno iPhone? Secondo la lettura di molti esperti la causa potrebbe stare anche nel minor costo della sostituzione delle batterie a seguito delle polemiche dello scorso anno, esplose proprio a cavallo fra 2017 e 2018. Erano quelle che ruotavano intorno alle accuse di obsolescenza programmata – mosse da diverse autorità e tribunali, per esempio in Francia, senza contare la multa italiana dello scorso ottobre – e cioè al fatto che Apple avesse introdotto un meccanismo di rallentamento dei picchi di lavoro della Cpu sui telefoni con le batterie più vecchie. Un “rallentamento” programmato deciso a partire dall’aggiornamento 10.2.1 di iOS per iPhone 6 e poi confermato da altri upgrade, anche recenti. Per l’azienda un modo per allungare la vita ai dispositivi.
Ciononostante, a seguito delle turbolenze e anzi per rassicurare i clienti, la Mela ha proposto un programma di sostituzione delle batterie a 29 euro (anziché 89) per tutto l’anno. E soprattutto ha rilasciato una serie di aggiornamenti al sistema operativo che consentono una gestione più attenta e oculata della batteria e permettono di capirne il livello di usura, impostando anche una modalità di risparmio energetico.
In fondo a confermare questa come una delle concause nel calo di vendita degli iPhone è lo stesso Cook in un passaggio della sua lettera: “Mentre le dinamiche macroeconomiche in alcuni mercati sono stati un elemento fondamentale per questa dinamica, crediamo che vi siano altri fattori che abbiamo impattato la performance degli iPhone, incluso il fatto che i consumatori si siano adeguati a un contesto con meno incentivi dagli operatori, gli aumenti legati al dollaro forte e al fatto che alcuni clienti abbiano approfittato del prezzo ridotto per il rimpiazzo della batteria”. Insomma, nel 2018 usare un vecchio iPhone potrebbe essere diventato meno frustrante e questo avrebbe influenzato non poco le performance di vendita dei modelli più nuovi e redditizi.
Repubblica.it