A partire dal prossimo febbraio inizierà la vera integrazione delle ex insegne Auchan in Conad, ossia l’integrazione dei punti vendita, quella immediatamente visibile per i consumatori finali. Secondo la strategia di Francesco Pugliese, a.d. dell’insegna gdo, sono tre i binari di sviluppo: l’evoluzione dei negozi di grandi dimensioni Auchan e Conad dai 4 mila mq in su nel nuovo format unico Spazio Conad, il rinnovo dei negozi di prossimità dall’autunno 2020 e, terzo elemento a mo’ di cornice generale, l’avvio di un’unica piattaforma digitale che promuova e-commerce, servizi alla persona e iniziative speciali. Il tutto verrà progressivamente comunicato con campagne ad hoc (a inizio anno quella istituzionale e, nella seconda parte dell’anno prossimo, una su Spazio Conad), grazie a un budget di 41 milioni di euro, su del 2,5%.
Negozi e personale in esubero… Integrazione, nel caso dell’operazione Auchan+Conad, vuol dire soprattutto gestione ed eventuale cessione di alcuni punti vendita, senza dimenticare la stima degli esuberi: «dobbiamo fare chiarezza sui numeri», ha dichiarato ieri a Milano Pugliese. «Auchan perdeva 1,1 milioni di euro al giorno e, inizialmente, gli esuberi erano 6.197. Oggi sono circa 3.100, avendo già assorbito Conad per esempio i primi 66 negozi col personale al completo e Carrefour altri 28 in Lombardia, sempre senza tagli. Abbiamo chiuso i rapporti con tutti i master franchising e ridotto quelli con alcuni imprenditori in franchising, che peraltro non rientravano nel perimetro Auchan. Resta da gestire il personale dei negozi diretti e quello della sede centrale». Per questo, Pugliese avvia ora in Lombardia, e progressivamente nel resto d’Italia, un piano di mobilità incentivata. Nella riduzione delle superfici di alcuni ipermercati ex Auchan, poi, ha deciso di riservare gli spazi lasciati liberi a insegne terze che assumano i dipendenti in eccesso. E infine il manager ha coinvolto pure i fornitori della marca privata Conad, per assorbire in parte i lavoratori. Insomma, «siamo noi acquirenti, quindi né il venditore né i sindacati, che cerchiamo di tutelare i livelli occupazionali», ha sottolineato con verve l’a.d. di Conad, «consapevoli che la sostenibilità sociale non è solamente una parola».
… e una richiesta al governo. Peraltro, «il problema degli esuberi non è una questione della sola operazione Auchan-Conad. Tutto il settore della gdo è in sofferenza», ha rilanciato Pugliese. «Ma, mentre per Ilva e Alitalia si parla di sgravi per l’assunzione dei lavoratori a rischio, tutto tace sul fronte della grande distribuzione organizzata. Allora, noi chiediamo al governo agevolazioni fiscali per chi ristruttura spazi della gdo. Li chiediamo non per noi ma per un intero settore in cerca di rilancio e con i suoi dipendenti che, di conseguenza, soffrono dello stato di salute del comparto».
Nonostante tutto, Pugliese conferma la bontà dell’acquisizione Auchan. Frazionamento dei punti vendita, esuberi e cessioni di alcuni negozi (persino nella prospera Milano, vedere ItaliaOggi del 14/12/2019) non fanno cambiare idea all’a.d. di Conad: «Le due insegne erano complementari dal punto di vista del territorio, con Conad più debole soprattutto al Nord. Poi, Auchan era più forte guardando alle competenze del suo middle management, oltre che nel segmento ipermercati. Format comunque da presidiare, sebbene non registri buoni risultati. Occorre infatti investirci, perché nessun formato di vendita sparirà del tutto in futuro. Meglio studiare come e quale peso dargli».
La ricetta per rivitalizzare gli ipermercati. Così l’insegna italiana ha deciso di ridurre, territorio per territorio in modo diverso, la superficie degli ex iper Auchan, sapendo che «dobbiamo valorizzare i grandi assortimenti ma offrire anche concept di vendita ed esperienze di acquisto», è intervenuto Francesco Avanzini, d.g. di Conad. «Lo faremo grazie a Spazio Conad e, in particolare, aumentando la gamma di servizi per famiglie, casa, scuole, uffici, aggiungendo tra l’altro una serie di professionisti a disposizione, dal veterinario al dietologo». Però, mentre Auchan si dedica agli iper, la concorrenza investe nei negozi di prossimità: «Anche noi stiamo studiando il rilancio dei negozi di prossimità», ha spiegato il d.g., «e la loro specializzazione tra mondo pet, ottica e parafarmacie».
«Il sorpasso di Coop è un dato di fatto», ha proseguito Pugliese, «con o senza Auchan. Al momento, li abbiamo agganciati tallonandoli con una quota di mercato del 13,3% mentre il leader di mercato (Coop, ndr) è al 13,4%». A gennaio usciranno le nuove rilevazioni ufficiali. Nell’attesa Conad archivia il 2019 con un fatturato da 14,3 miliardi di euro (+5,9%). Dà lavoro a 59.587 dipendenti, con un incremento di 3.582, compresi gli ex Auchan. Cresce anche il patrimonio netto del 4%, pari a 2,6 miliardi di euro, secondo i numeri comunicati dalla stessa insegna, e il piano investimenti al 2021 prevede 1,2 miliardi totali, di cui 482 milioni a sostegno della rete vendita nel 2020. Infine, la marca privata Conad è arrivata a valere 4 miliardi (+8%), con una quota di mercato al 30% rispetto alla media nazionale del 20,8%.
Natale poco allegro (al momento). Pugliese, comunque, non ha mancato di ricordare anche i trend e i problemi trasversali a tutta la gdo della Penisola. «Il periodo natalizio, per esempio, non è partito molto bene», ha ricordato il manager. «L’alimentare traina le vendite ma, oramai, extra-alimentare e giocattoli, importanti proprio in questo periodo di feste, sono appannaggio delle piattaforme di e-commerce. Infine, hanno ripreso piede le promozioni», ha concluso Pugliese. «Una nota positiva? L’ambientalismo di Greta Thunberg che non è più solo teoria ma inizia a farsi sentire nelle scelte di acquisto, pensando non solo ai sacchetti di plastica ma anche al packaging di quello che compriamo».
Marco A. Capisani, ItaliaOggi