Ex dipendente Ibm, creò il simbolo che ha rivoluzionato ogni industria del mondo, ideato da Norman Woodland
È morto all’età di 94 anni l’ingegnere Usa George J. Laurer, co-inventore del codice a barre, ex dipendente di Ibm, che contribuì a trasformare il mondo della vendita al dettaglio negli anni ’70. Secondo quanto si legge nel necrologio della famiglia, Laurer è morto a casa la scorsa settimana e i funerali si sono tenuti lunedì nella sua città natale, Wendell, in North Carolina. Nel 1969 Laurer diventò alto ingegnere di Ibm e scienziato a Raleigh, capitale del North Carolina. “Solo pochi anni dopo, nel 1973, Laurer guidò lo sviluppo dell’ora onnipresente Universal Product Code (Upc), simbolo che ha rivoluzionato ogni industria del mondo”, si legge nel tributo pubblicato sul sito di Ibm.
L’Upc, o codice a barre, composto da barre nere di vario spessore e 12 cifre, può essere scannerizzato, consentendo una rapida identificazione del prodotto e del suo prezzo. Laurer ne è ritenuto co-inventore perché si riconosce il merito anche a un altro dipendente di Ibm, Norman Woodland, morto nel 2012, che è considerato invece pioniere dell’idea del codice a barre, che inizialmente basò sul codice Morse. Woodland brevettò l’idea nel 1952, ma non fu in grado di svilupparla. Due decenni dopo Laurer sviluppò uno scanner che poteva leggere i codici digitalmente e usò delle barre anziché dei cerchi, che si erano rivelati poco pratici da stampare.
Repubblica.it