Intesa Sanpaolo rispetta “ampiamente” i requisiti patrimoniali fissati dalla Bce, validi a partire dal 1° gennaio 2020. Questo l’esito della Srep, il Supervisory Review and Evaluation Process, per cui la Banca centrale ha comunicato la decisione finale. Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari a 9,16% secondo i criteri transitori in vigore per il 2020 e a 9,35% secondo i criteri a regime. I coefficienti patrimoniali di Intesa Sanpaolo a livello consolidato al 30 settembre 2019, tenendo conto di 2.648 milioni di euro di dividendi maturati per i primi nove mesi del 2019, risultano già pari a 14% per il Common Equity Tier 1 ratio e 17,8% per il Total Capital ratio, calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2019; 14,2% per il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime e 18,2% per il Total Capital ratio. A determinare il requisito deciso dalla Bce, informa una nota, concorrono il requisito Srep in termini di Total Capital ratio pari a 9,5%, che comprende il requisito minimo di Pillar 1 dell’8%, nel cui ambito il 4,5% in termini di Common Equity Tier 1 ratio, e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 dell’ 1,5%, interamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio; i requisiti aggiuntivi, interamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio, relativi a Capital Conservation Buffer, pari al 2,5%, secondo i criteri a regime in vigore già dal 2019, O-SII Buffer (Other Systemically Important Institutions Buffer), pari a 0,56% secondo i criteri transitori in vigore per il 2020 e allo 0,75% secondo i criteri a regime nel 2021, riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer), pari a 0,1%.