Asia Argento si fa voce narrante delle due anime della pittrice messicana
DILETTA LEOTTA IN VETRINA PROTAGONISTA A SANREMO?
(di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) Ottimo colpo del nostro Marco Castoro, su “Leggo”. Ha scritto: «Diletta è predestinata. A Sanremo. La Leotta è una delle conduttrici più apprezzate e richieste del momento. Sky, Miss Italia, Radio 105, Dazn, videoclip con Rovazzi. Senza contare gli sponsor, che la corteggiano come testimonial, e i follower che la riempiono di cuoricini. L’ultima apparizione nella campagna pubblicitaria di Intimissimi. Diletta Leotta è la prima scelta di Amadeus per il suo Sanremo del prossimo febbraio. L’idea originale del neodirettore artistico era di schierare sul palcoscenico dell’Ariston 4 conduttori, due uomini e due donne. Oltre alla serata super che vedrà Jovanotti in grande spolvero tra Fiorello e Amadeus. Il quartetto base che Amadeus avrebbe voluto vedere al suo fianco è formato da Tiziano Ferro e da due belle donne – una giovane promessa e l’altra più consolidata – Diletta Leotta e Monica Bellucci, appunto. Le trattative sono in corso ma è molto probabile che si debba ricorrere a un piano B. Monica Bellucci ha accettato la proposta, ma soltanto per una serata in cui farà la super ospite. Ferro ha dichiarato che non condurrà Sanremo, anche se ci sarà. Ma per Diletta la polemica è già dietro l’angolo». Si può aggiungere che la Leotta è straordinaria, la prima della classe. Per riuscire, comunque, a far parlare di sé.
VIVA LA VIDA, GIOVANNI TROILO FA RIVIVERE LA GRANDE FRIDA
Giovanni Troilo (1977, Putignano di Bari) ha presentato il docu-film “Viva la vida”, dedicato a Frida. E questa è la recensione di Rita Celi: «Frida Kahlo artista, donna, icona, ma nella sua storia c’è molto di più: così Asia Argento introduce il viaggio nella vita e nelle opere della pittrice messicana raccontato in ‘Frida- Viva la vida’, il docufilm diretto da Giovanni Troilo, prodotto da Ballandi Arts e Nexo Digital, in collaborazione con Sky Arte… Un racconto fatto di immagini d’archivio, fotografie in bianco e nero, dipinti, autoritratti, documenti d’epoca, vestiti, oggetti, case e musei, con l’intento di svelare aspetti inediti dell’artista e del suo variopinto immaginario visivo che affondale radici nel cuore del Messico precolombiano, nei retablos e gli ex voto. “Frida Kahlo è un’artista molto conosciuta dal grande pubblico – spiega il regista Giovanni Troilo -, ma meritava un approfondimento. Per restituire la sua personalità multiforme e la sua indole a miscelare ogni cosa, il documentario ha diversi piani narrativi e linguaggi differenti. L’impianto è ispirato a un suo racconto trovato nelle ultime pagine del suo diario,in cui confessa che nella solitudine della sua infanzia si incontrava con un’amica immaginaria con cui era felice”. Immagini di finzione rappresentano la doppia anima di Frida, interpretata da due attrici».
ASIA ARGENTO, VOCE NARRANTE PARTE DAL DRAMMA STRADALE
«Non le somigliano e sono diverse anche tra loro volutamente, per allontanarci da un’idea di messa in scena e spostarsi sul piano dell’evocazione. Tutto questo – prosegue Troilo per raccontare il rapporto strettissimo tra il dolore e la sua arte, generato attraverso il rapporto simbiotico di queste due Frida, una sempre più costretta in un corpo che comincia a smembrarsi e l’altra che trae nutrimento da quella sofferenza e da quel dolore per produrre l’arte e l’icona arrivata fino a noi». Asia Argento si fa voce narrante delle due anime di Frida, partendo dal terribile incidente stradale che la costrinse a convivere con dolori atroci fino alla morte. «In quel momento, in quel luogo, nacquero due Frida – spiega nel documentario -. La prima è quella che sarebbe diventata l’icona che tutti conoscono, la donna forte e indipendente tormentata dall’agonia e dall’amore. La seconda è l’artista, libera dalle sue costrizioni fisiche. La sofferenza di una alimenta la visione dell’altra, l’energia di una tiene l’altra in vita. Due facce diverse della stessa persona che condividono un unico cuore…»
KAHLO: “LA PAZZIA NON ESISTE” SCRIVE NEL SUO ULTIMO DIARIO
«La pazzia non esiste: siamo gli stessi che eravamo e che saremo, senza contare sul destino idiota. Aspetto felice la partenza e spero di non tornare mai più», scrive Frida in una delle ultime pagine del suo diario. All’alba del 13 luglio 1954 Frida muore a Città del Messico. La causa ufficiale del decesso è embolia polmonare, ma, conclude la voce narrante, prima di morire prende in mano il pennello per un’ultima volta e scrive tre parole: “Viva la vida”.