Generali rafforza il proprio impegno sul fronte dello sviluppo sostenibile e lo fa mettendo a disposizione dei propri clienti dei nuovi strumenti assicurativi d’investimento sugli Obiettivi ONU 2030. Il nuovo pacchetto, battezzato ‘GeneraSviluppo Sostenibile’, amplia l’offerta di Generali Italia e permette di scegliere l’obiettivo per lo sviluppo sostenibile su cui si vuole puntare, permettendo al tempo stesso anche di misurare l’impatto delle proprie scelte attraverso MioS (Mio impatto sostenibile, ndr).Il gruppo del Leone ha creato 5 portafogli che combinano gli obiettivi 2030 dell’ONU: uno è focalizzato sulle pari opportunità, uno sulla crescita sostenibile, un terzo su salute e benessere, uno su consumo responsabile e uno su tutela del clima.”Sostenibilità significa fare bene impresa con un impatto positivo sull’economia reale, cioè sulla vita delle persone”, ha sottolineato l’ad di Generali Italia, Marco Sesana (nella foto). Con GeneraSviluppo Sostenibile, ha aggiunto, la compagnia assicurativa permette ai clienti “di investire secondo i propri valori in aziende sostenibili e misurare subito l’impatto della propria scelta”. Gli obiettivi che il gruppo si è posto, forte della convinzione che si tratti di temi sempre più sentiti, sono ambiziosi: “in quattro anni puntiamo a coinvolgere oltre 100 mila clienti”, ha detto ancora Sesana. Il gruppo punta a farlo diventare già l’anno prossimo uno dei primi tre prodotti vita venduti dalla compagnia. Secondo alcune ricerche citate da Generali il 73% dei consumatori si aspetta che le imprese ricoprano un ruolo attivo nelle problematiche sociali, culturali e ambientali, mentre oltre il 63% degli imprenditori è convinto che benessere sociale e risultati d’impresa crescono di pari passo; al tempo stesso, è stato evidenziato, il mercato premia le aziende sostenibili con un rendimento più elevato e anche per questo il 92% dei risparmiatori desidera incentivare i propri investimenti in questo campo. “La sostenibilità non è solo un’iniziativa ma è un modo di fare business e di stare nelle comunità”, ha concluso Sesana.